Interferenze straniere: il PE chiede di tutelare le elezioni europee del 2024

Di Domenico Panetta

Il Parlamento propone una strategia per accrescere la resistenza dell’UE alle ingerenze straniere e alla manipolazione dell’informazione per proteggere le elezioni europee del 2024.

Secondo i deputati, nel periodo precedente alle elezioni del Parlamento europeo del 6-9 giugno 2024, le interferenze straniere, la disinformazione e gli attacchi alla democrazia potrebbero aumentare sensibilmente diventando più sofisticati. Questo monito è espresso nella relazione della commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell’Unione europea, inclusa la disinformazione (ING2), adottata in plenaria con 469 voti favorevoli, 71 contrari e 75 astensioni.

Nel testo, i deputati si soffermano su problemi come le interferenze sulle piattaforme online, la protezione delle infrastrutture critiche e dei settori strategici, le interferenze durante i processi elettorali, il finanziamento occulto di attività politiche da parte di attori stranieri e la resistenza agli attacchi informatici. La relazione si concentra in particolare sulle interferenze russe e cinesi nell’UE, nei paesi candidati all’adesione compresi i Balcani occidentali, e nei paesi del Sud globale.

Ingerenze nei processi elettorali

Il Parlamento condanna il pericoloso fenomeno della disinformazione a pagamento, che vede i fornitori offrire servizi di disinformazione ad attori governativi e non governativi, ad esempio attraverso il dark web, per influenzare i processi elettorali.

Per contrastare le transazioni finanziarie illecite provenienti da paesi terzi verso il sistema politico dell’UE, i deputati esortano la Commissione a facilitare la tracciabilità delle donazioni e invitano i Paesi UE ad affrontare con urgenza la questione delle donazioni da paesi terzi ai partiti politici nazionali.

La relatrice Sandra Kalniete (PPE, LV) ha dichiarato: “L’interferenza straniera nei processi democratici rappresenta una minaccia crescente per la sicurezza degli Stati membri e dell’UE, in particolare a causa del rapido sviluppo tecnologico e della guerra russa in corso in Ucraina. Dobbiamo agire con urgenza e attuare rapidamente le nostre raccomandazioni. Occorre investire in modo significativo e duraturo nella nostra resilienza democratica, attingendo all’esperienza dei nostri partner quali l’Ucraina e Taiwan”.

Foto di Guillaume Périgois Unsplash.

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