Di Paolo Paoletti e Francesco Paolo Tondo

IL RAPPORTO 2024 DI REPORTER SENZA FRONTIERE ACCUSA: IN ITALIA I POTERI FORTI ZITTISCONO L’INFORMAZIONE. CON LA MELONI SIAMO SCESI DAL 41° AL 46° POSTO E LA LEGA ATTIVA ANGELUCCI PER ACQUISIRE ANCHE AGI. QUESTO SFACELO MI IMPEDISCE DI OMETTERE LA VERITA’ SUL CAOS NAPOLI…

Avevo deciso di soprassedere alla pubblicazione di un commento al caos in cui regna lo spogliatoio del Napoli: quasi una rivolta prima di Napoli-Roma per il ritiro punitivo ad oltranza ordinato da De Laurentis all’indomani di Empoli, ridotto poi a 48/36 ore. Definitivamente cancellato dopo il 2-2 con i giallorossi.
Le notizie drammatiche diffuse dal rapporto annuale di Reporter senza Frontiere, mi costringono a ritirare questa omissione richiamandomi al dovere di diffusione di ogni notizia utile alla formazione del pensiero critico, in questo caso dei napoletani verso le vicende della squadra di calcio.

Di seguito la sintesi del rapporto 2024 di RSF e quindi il video sulla spaccatura dello spogliatoio azzurro. Spogliatoio già abbondantemente accusato da Calzona.

Sempre più governi e autorità politiche rifiutano il ruolo di garanti della libertà di informazione e del diritto del pubblico a notizie ed informazioni indipendenti e diversificate.
L’allarme è di Reporter Senza Frontiere che nel rapporto annuale sulla libertà di stampa nel mondo accusa “un preoccupante calo del rispetto per l’autonomia dei media ed un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici”.

L’Italia, in questa preoccupante classifica,  perde 5 posizioni scivolando dal 41° al 46° posto, con una citazione speciale sulla possibile vendita dell’agenzia di stampa AGI al gruppo Angelucci, leghista, imprenditore nella sanità attraverso il Gruppo San Raffaele, che gestisce l’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma e numerose cliniche private e nell’editoria già proprietario de Il Tempo, Il Giornale, Libero.

Nel 2023 l’Italia aveva recuperato 17 posizioni rispetto al 2022, quando si era al 58° posto. Con il Governo Meloni la situazione si è aggravata molto, diventando un caso internazionale.

Nel rapporto si fa un accenno generale al tentativo in molti Paesi, di gruppi politici di “acquisire ecosistemi mediatici, sia di media di proprietà statale (Rai) finiti sotto il loro controllo, sia di media privati da parte di imprenditori alleati”.
Senza mezzi termini il rapporto dice che in Italia “un parlamentare della maggioranza sta acquisendo AGI seconda agenzia di stampa del Paese”.

In Sudamerica è grave la situazione presso l’ Argentina del neoeletto presidente Javier Milei.
Mentre la Norvegia resta al primo posto per la libertà di informazione, seguita da Danimarca e Svezia. con l’Eritrea  in ascesa, La Corea del Nord è penultima, sopravanzata dall’Eritrea.
Tra le restrizioni più significative emergono quelle in Afghanistan e Siria, quest’ultima tra gli ultimi 10 Paesi insieme a Cina, Iran e appunto Corea del Nord.

L’Italia, sul piano della stampa, sta riscontrando un’egemonia dal punto di vista del consumo di canali, piattaforme e strumenti generali, che attuano mera controinformazione ed approfondimento giornalistico. Oltre a premiare sul versante degli ascolti, format tv bistrattati e temuti quali record oppure riempire gli stalli virtuali di gruppi, partiti e movimenti culturali come Terroni, imperniati sul revisionismo storico relativo l’Unita’ d’Italia e l’effettivo trattamento del suo meridione, immani e crescenti porzioni di italiani hanno suffragato la nascita ed il consolidamento di realta’ editoriali multistrato, decentralizzate e disallineate. Unico caso al mondo nonche’ maggiore paese in Europa a fruire di dati ed informazione non “mainstream”, l’Italia racchiude il maggior numero di europei antitetici all’Euro ed all’Europa, l’unico canale tv nazionale, Byobly, al canale 262 e quasi esclusivamente finanziato dai cittadini. Byoblu e’ stato sottoposto a chiusura arbitraria da parte di Youtube, del proprio canale seguito da oltre mezzo milione di utenti. In Italia si registra la presenza su digitale terrestre e Youtube, di Radio Radio che tratta con successo, tematiche sgradite o sottaciute dai piu’ affermati concorrenti commerciali. Il Bel Paese si pone come tedoforo di un nuovo settore di giornalismo realmente antisistemico e popolare, sebbene in casi come Radio Radio tacciato di dissenso controllato o nella fattispecie di Byoblu, falsa controinformazione. Tuttavia l’Italia e’ capolinea di un risveglio internazionale di lettori, dando adito a giornalisti come Cesare Sacchetti che lavora  proficuamente su Telegram,bin modo svincolato dagli editori, forte di una platea di oltre sessantamila seguaci. Anche Sfero esiste, social network tutto italico che aborrisce i cookies, offre alcun filtro rispetto a qualsiasi tematica da propagare. In base a regole di buona educazione, rispetto della Costituzione e delle prescrizioni cristiane. Inoltre Sfero offre persino la possibilita’ di scambio commerciale agevolato utilizzando una propria valuta. Sono numerosi i giornalisti assolutamente esenti da editori, pubblicita’e filtri che vengono lusingati e seguiti, prettamente in Italia, con un abbonamento mensile: fra essi figura il napoletano Francesco Amodeo. Binariamente al politico, giornalista ed attualmente editore di Visione tv, il calabrese Francesco Toscani che vanta proseliti e sesquipedali visualizzazioni.

Fra tutti i casi citati spicca Numero6.org, piattaforma privata afferente all’imprenditore italiano residente all’estero Morris San, il quale impersona il caso principe nel mondo, di sito specializzato unicamente in controinformazione e tematiche tabu’, incensurabile per mezzo dell’appoggio su server esogeni, il quale funziona grazie ad abbonamenti da parte di ex iscritti al canale Youtube Morris San, sottoposto a chiusura perentoria ed innestato su oltre 170000 con minima percentuale passata a Numero.org. Qui si vendono anche corsi efficaci per guadagnare on line, vivere off grid, investire proficuamente in criptovalute, finanza ed oro, oppure si puo’ acquistare un appartamento con terreno annesso, energeticamente, idricamente ed alimentarmente autosufficiente.

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