Trump si ricandida ed i media riprendono la denigrazione

Di Francesco Paolo Tondo

L’ex presidente Donald Trump ha passato mesi a stuzzicare una corsa presidenziale del 2024, suggerendo ai sostenitori verso la vigilia delle elezioni di medio termine di martedì, che avrebbe lanciato il suo cappello sul ring la prossima settimana. Lo asserisce il giornale Ibtimes. “Farò un annuncio molto importante martedì 15 novembre a Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida”, ha detto Trump ai seguaci durante una manifestazione per il candidato al Senato dell’Ohio Vance. Ma in un sondaggio nazionale ed in interviste, martedì gli elettori di tre stati campo di battaglia hanno espresso preoccupazione per l’età dell’ex presidente repubblicano, 76 anni, la sua personalità polarizzante e la sua capacità di competere in un’elezione generale.

Gabriella Borter e Gram Slattery riportano l’intera faccenda elettorale americana. “Farò tutto il possibile per impedirgli di correre”, ha detto Gordon Nelson, 77 anni, che martedì ha votato come sempre repubblicano a Birmingham, nel Michigan. Nelson ha votato due volte per Trump, ma ora lo incolpa per il clima politico teso della nazione e per la maggioranza dei Democratici al  Congresso . “È divisorio. Non mi piace”, ha detto. L’opinione di Nelson è stata condivisa da altri sei elettori repubblicani in Arizona, Georgia e Michigan che la Reuters ha intervistato martedì, la maggior parte dei quali ha sollevato spontaneamente la propria avversione per Trump.

Sebbene tale campione non sia scientifico, i sondaggi indicano che decine di milioni di repubblicani condividono la stessa opinione. Circa il 60% dei repubblicani intervistati da Reuters/Ipsos il mese scorso ha affermato di ritenere che Trump dovrebbe correre di nuovo nel 2024, con il 36% che ha affermato che non dovrebbe. In un exit poll pubblicato martedì da Edison Research, sei intervistati su 10 hanno affermato di avere un’opinione sfavorevole dell’ex presidente.

Strateghi e leader di partito affermano che Trump rimarrà il favorito per la nomination repubblicana tra due anni, soprattutto se si concretizzeranno i pesanti guadagni repubblicani previsti martedì sera. Ma quel livello di dissenso potrebbe comunque incoraggiare un potenziale sfidante primario repubblicano, con il governatore della Florida Ron DeSantis a capo se decidesse di candidarsi, secondo i sondaggi d’opinione. Anche se De Sanctis risulta un Trump smussato e falsato che in fondo segue la medesima agenda del Pd, e Trump gia’ gli ha dardeggiato contro esortandolo a non azzardargli una sfida.

Altri potenziali contendenti includono il governatore del South Dakota Kristi Noem e l’ex governatore della Carolina del Sud Nikki Haley, a cui molti elettori attribuiscono il merito di aver combinato politica conservatrice e retorica meno divisiva. Tra gli elettori che potrebbero preferire uno di quei nomi a Trump c’è Yvonne Langdon, una banchiera di mutui in pensione di 75 anni nella periferia di Detroit. “Voglio un repubblicano di carattere che abbia alcune delle stesse politiche”, ha detto. Aveva sperato che Trump cambiasse tono dopo aver perso contro il democratico Joe Biden nel 2020. “Penso che (Trump) manterrebbe il piatto in movimento. Ho pensato che dopo aver perso le ultime elezioni, avrebbe potuto cambiare il suo temperamento. Non l’ha fatto. Penso che il suo ego sia semplicemente troppo grande da gestire”. Trump fronteggia il disprezzo, la fronda e le inimicizie di antiche famiglie repubblicane come i Bush, che hanno decimato in maniera sesquipedale i voti dei conservatori a causa delle loro inclinazioni al globalismo ed al radicalismo di sinistra. Anche perche’ Trump non si esime dal mostrarsi complice, discretamente, del temuto e denigrato Q, e reiteratamente ha definito assassini, i coniugi Clinton. I media mostrano avversione velata verso Trump, la sua vicinanza ad ambienti ecclesiali, dipingendolo come perdente in questa nuova tornata elettorale, sebbene il 95% dei candidati da esso promossi, hanno vinto.

Trump tuttavia continua a coadiuvare attorno a se’ proseliti mondiali che esulano la mera America, ed ha nuovamente rimarcato, in modo indiretto, che anche le ultime elezioni americane sono soggette a brogli. Cosi’ come prosegue la sua reticenza verso il mondo Lgtq, il globalismo, l’immigrazione clandestina e le guerre con stendardo americano in Ucraina e su scenari analoghi.

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