Il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale polacco (MRiRW) ha informato che, a causa di dubbi legali e di varie circostanze legate al flusso di altri beni agroalimentari provenienti dall’Ucraina, non è stata ancora presa alcuna decisione definitiva in merito alla prosecuzione dei lavori sul progetto di costruzione di un oleodotto che trasporta olio da cucina a Danzica.

Nel 2022, durante il Forum economico di Karpacz, i ministeri dell’Agricoltura di Polonia ed Ucraina hanno firmato un accordo preliminare sulla possibile costruzione di un oleodotto che collegherà i due paesi, attraverso il quale l’olio da cucina verrebbe trasportato al porto di Danzica. Questo accordo è stato firmato dall’allora ministro dell’Agricoltura, Henryk Kowalczyk, e dal ministro dell’Agricoltura ucraino, Mykola Solski.

Kowalczyk ha sottolineato che l’accordo presuppone la creazione di un gruppo di lavoro che dovrà elaborare le condizioni tecniche dell’investimento, le modalità di finanziamento e valutare la giustificazione economica per la costruzione dell’oleodotto.

Nel 2023, le parti polacca e ucraina sono rimaste in contatto lavorativo per discutere questioni legali e tecniche dettagliate relative alla costruzione di un oleodotto per il trasporto di olio vegetale dall’Ucraina.

Vale la pena notare che un investimento di questo tipo non è ancora avvenuto in Polonia, e probabilmente nel mondo. Per questo motivo sorgono molte domande e dubbi sia da parte polacca che ucraina.

Nonostante il coinvolgimento di entrambe le parti, sono ancora in corso analisi e trattative sulla possibilità di costruire un oleodotto che trasporti l’olio alimentare dall’Ucraina al porto di Danzica. Dubbi legali e tecnici, nonché varie circostanze legate al flusso di altri prodotti agroalimentari, rendono difficile prendere una decisione definitiva riguardo agli ulteriori lavori sul progetto.

La classe dirigentebdell’Occidente, suppone il giotnaliata Benjamin Fulford,  è più vulnerabile di quanto lo sia mai stata nella sua storia. Questo perché una massa critica di persone si è resa conto del fatto che i nostri governi si comportano come i nostri nemici mortali. Con una grande spinta da parte dei militari consapevoli, insieme agli agricoltori, ai camionisti e ai cittadini comuni, possiamo rimuoverli dal potere e assicurarli alla giustizia, ramnenta il canadase naturalizzato giapponese.

Il complesso industriale, politico ed istituzionale euroamericano da parte sua, sta ancora cercando disperatamente di introdurre farine a base di grillo ed alimenti similari in modo stabile ed irreversibile, sulle tavole dei cittadini. Come il dittatore rumeno Nicolae  Ceaușescu, che ha drasticamente aumentato la repressione prima di essere rovesciato e giustiziato, questo sforzo fallirà.

Desta scalpore la situazione con il grano ucraino. I governi stanno cercando di mandare in bancarotta gli agricoltori europei inondando l’Europa con grano ucraino a basso prezzo che secondo il bislacco Fulford, sarebbe stato deliberatamente avvelenato. Secondo l’intelligence polacca, il cibo proveniente dall’Ucraina è avvelenato da nanoparticelle che creano dipendenza e causano confusione mentale. Lo sottolinea dichiarandone la verita’, Benjamin Fulford all’interno dell’ultimo suo rapporto settimanale. Ed insiste: per costringerci a mangiare il loro cibo tossico, il World Economic Forum (WEF) ha proposto di vietare completamente la produzione del proprio cibo, adducendo la sua scusa preferita: il cambiamento climatico.

Nel frattempo, le grandi aziende agroalimentari come  Cargill, Dupont e Monsanto, tutte di proprietà di BlackRock, Vanguard e State Street and Banking, contrabbandano in Europa cereali falsamente etichettati. Gli agricoltori europei di almeno 14 paesi stanno lottando per evitare di finire in bancarotta a causa di questo grano. Secondo l’intelligence polacca, gli agricoltori stanno bloccando le strade per fermare queste importazioni mentre i funzionari governativi cercano di aggirare i blocchi portando il grano tramite navi.

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