Spinta All’affitto: Esempi Virtuosi E Piattaforme Volano Di Crescita

Foto Imago Economica Srl ©️

Lo scorso gennaio Jp Mancini ha deciso di affittare il suo yacht di 400mila dollari attraverso una piattaforma di noleggio chiamata Boatsetter: in poco tempo le prenotazioni sono schizzate alle stelle. L’uomo ha poi deciso di acquistare una seconda imbarcazione, più piccola: in un mese le barche gli permettono di guadagnare 38.800 dollari secondo i documenti esaminati da Cnbc Make It. C’è un dettaglio da sottolineare: Mancini prima era un venditore di automobili. Il costo del noleggio delle barche? Mancini fa pagare una cifra compresa tra i 799 e 1.899 dollari per viaggi da due a otto ore, escluso il costo del carburante e le mance. Gli affittuari devono anche prenotare un capitano, solitamente da elenchi forniti da Mancini o piattaforme di noleggio. L’uomo ha affermato che lavora sodo solo 30 minuti al giorno, spesi per gestire le prenotazioni e garantire che i comandanti delle barche – assunti e pagati dai singoli noleggiatori-non subiscano o creino danni e scocciature varie . Invece di utilizzare i soldi per ripagare i 550mila dollari di prestiti contratti per acquistare le barche, Mancini dice che intende incanalarli verso ulteriori acquisti per moto d’acqua e altre opportunità immobiliari. «Mi interessano le persone e mi interessano le loro esperienze», afferma Mancini. «Quando ho iniziato nelle vendite, mi sono detto che volevo essere l’esatto opposto di tutto ciò che la gente odia dei venditori e dei concessionari di automobili». Allo stesso tempo, voleva costruire uno stile di vita di lusso, con più tempo libero. La tendenza del mercato occidentale attuale, oberato dalla crisi, risiede nell’ottimizzazione delle proprieta’, per lo piu’ attempate, in ottica di affitto: spaziando dalle automobili e finendo alle barche ma passando per gli immobili. Tutto cio’ e’ reso possibile, viene facilitato ed enfatizzato, dal ruolo ormai ubiquitario del social media e delle anologhe piattaforme commerciali, relative la vendita e l’affitto, di prodotti e servizi. Cosi’ i colossi della rete come Airbnb si vedono rivestire il ruolo  virtuoso di volano economico per realta’ urbane come Napoli, che sta riscontrando uno sviluppo immane del settore turistico. Nella capitale del Mezzogiorno si verifica una crescita inesorabile di prezzo per appartamenti anche di piccolissima stazza, situati dapprima nelle zone piu’ frequentate, e ad oggi perfino nelle periferie, per mezzo della domanda turistica. A confermarlo una ragazza straniera che vive ormai stabilmente a Napoli, con una figlia-Jackye de Renis-, la quale risiede in una casa in affitto nei paragi del Lungomare e non lontano da essa; affitta un altro immobile a scopo turistico di cui non e’ proprietaria, palesando di essere piena tutti i giorni estivi e, durante l’inverno e l’autunno, almeno quindici giorni su trenta. Le transazioni a favore dell’intervistata, avvengono per tramite di vettori economici come Booking od Air Bnb, che in cambio trattengono una commissione variabile, che si aggira sul 20% dell’importo. Per clienti prevalentemente esteri ed in gran parte centrosettentrionali. Grande penuria di auto, in relazione al turismo, si registra a Napoli per cui i prezzi dei veicoli disponibili rimangono ingenti. Ma discorsi similari si stanno avendo per le imbarcazioni con il conseguente traino del mercato dell’usato, a fronte di prezzi esorbitanti per i prodotti nuovi, spaziando dalle macchine fino alle magioni e tangendo le barche. Oggi si affitta di tutto, nel mondo delle produzioni, con vendite incrementate di ogni sorta di oggetto usato, dentro portali come Amazon, Subito, E bay, perfino Marketplace su Facebook. Big tech garantisce un’anello di congiunzione tra domanda ed offerta “glocale”, rendendo possibili guadagni molto alti per una dovizia di operatori, anche non professionisti.

Nella fattispecie delle macrostrutture social e digitali modalita’ Amazon che raggranellano miliardi di ricavi in Italia versandoli per la maggioranza o totalita’ a stati fiscalmente vantaggiosi come l’Olanda, si erge la multipla invettiva degli esponenti del fronte partitico sovranista italiano, che si ostinano all’occorrenza, ad esortare lo stato alla creazione di una piattaforma digitale per il commercio modello Amazon ed affini, ma che abbia la peculiarita’ di essere pubblica cosicche’ i ricavi rimangano in patria. Marco Rizzo di Italia Sovrana che si e’ dimesso dalla carica di segretario del Partito Comunista, per riapprodare alla guida di Isp e caldeggiare in favore di una statalizzazione delle multinazionali pubbliche, delle infrastrutture e per l’affiancamento ai giganti del web e non solo, di nemesi pubbliche che giovino la popolazione italiana. Uno di questi esempi di imprenditoria statale e’ quello che vede gia’ la presenza sul mercato, del circuito di pagamenti Pos, da poco obbligatori, di proprieta’ di Banco Poste.

Il futuro dell’espansione economica e’ incentrato sul digitale e sul sistema commerciale digitale, che deve rimanere parallelo a quello fisico. A tal proposito Poste Italiane sbarca in Cina – prima operazione all’estero del Gruppo – e scommette sull’e-commerce. Poste Italiane e Cloud Seven Holding Limited hanno siglato un accordo quadro vincolante per il rafforzamento della partnership nel mercato dell’e-commerce tra l’Italia e la Cina. L’accordo quadro prevede l’acquisizione da parte di Poste Italiane del 51% del capitale votante di Sengi Express Limited, società interamente posseduta da Cloud Seven Holding Limited con sede a Hong Kong ed attiva nella creazione e nella gestione di soluzioni logistiche cross-border per i merchant dell’e-commerce cinese attivi sul mercato italiano, con un fatturato pro-forma di circa 80 milioni di euro nel 2020.

Sengi Express come redige il Sole 24 ore, offre una gamma completa di servizi agli operatori dell’e-commerce cinese, ritagliati su specifiche esigenze del singolo merchant, con soluzioni commerciali competitive per ciascuna fase della catena logistica che collega la Cina all’Italia. Mediante accordi con operatori logistici leader di mercato, la società di Hong Kong «è in grado di proporre una gamma completa di servizi di gestione logistica in territorio cinese, accompagnati da un servizio di tracciatura in tempo reale di ogni singola spedizione, dall’hub in Cina fino al destinatario finale in Italia. Le società logistiche del Gruppo Poste Italiane continueranno ad essere i fornitori dei servizi logistici di riferimento di Sengi Express per l’Italia».

Per Poste Italiane «l’operazione è parte dello sviluppo del business internazionale dei pacchi B2C, elemento cardine della strategia di trasformazione all’interno della divisione “Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione”, che sfrutta le esponenziali opportunità di crescita dell’e-commerce».

L’accordo – ha dichiarato l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – rafforza la strategia del gruppo improntata al miglioramento della customer experience. Ha l’obiettivo di sviluppare e fidelizzare il flusso di spedizioni e-commerce. Si tratta di un traguardo storico nel processo di apertura di Poste Italiane ai mercati internazionali, grazie all’ingresso di una società estera nel gruppo. Con questo accordo – ha aggiunto – diversifichiamo ulteriormente, anche a livello geografico, i nostri ricavi e proseguiamo nella nostra strategia di crescita tramite alleanze nelle aree di business più promettenti».

«Questa operazione – ha concluso Nelly Han, amministratore unico di Cloud Seven Holding Limited (che cederà il 51% di Sengi Express, controllata al 100%) – è la naturale evoluzione della partnership che ci lega da qualche anno a Poste Italiane, di cui proponiamo, con orgoglio e successo, i servizi ai nostri clienti in Cina. Siamo molto felici di entrare a far parte di un importante gruppo, quotato in Borsa, e siamo sicuri che faremo fronte con successo a questa stimolante sfida».

Vocabolario

*Enfatizzato: esaltato.

*Analoghe: simili.

*Caldeggiare: tifare molto.

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