Spaccio nel carcere e morte Navalny: arresti in Campania ed indignazione per Russia

I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Capua, all’esito di una minuziosa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione ad una misura di custodia cautelare in carcere ed  agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del locale Tribunale, nei confronti di 14 persone indiziate dei reati di “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”,  nonché “accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione” presso il carcere di  Carinola.

L’attività illecita è stata commessa all’interno del predetto  carcere, ove i destinatari delle odierne misure all’epoca delle indagini, erano ristretti.
L’attività investigativa, condotta dai militari dellasuc citata Compagnia, ha consentito di smantellare una piazza di spaccio organizzata dai detenuti all’interno del campano  Istituto Penitenziario.
Attraverso le indagini si è riusciti a delineare l’efficiente modus operandi adottato dagli indagati per aggirare i controlli e consentire l’ingresso nel carcere di sostanze psicotrope, cellulari e schede telefoniche, nonché di accertare (sia pure in fase solo investigativa e senza il contraddittorio con le difese)  la responsabilità di alcune persone accreditate e con accesso alla struttura carceraria (detenuti lavoratori ed un educatore) che, approfittando del proprio ruolo, fungevano da trait d’union tra l’esterno e l’interno della struttura e tra i vari detenuti.

Al di fuori dell’Italia, a proposito di carceri, risulta  che Navalny, 47 anni, è morto nella colonia carceraria artica dove stava scontando una pena di 19 anni, come si legge in un comunicato diffuso dal servizio penitenziario federale russo.

“Navalny si è sentito male dopo la passeggiata, perdendo conoscenza quasi subito. Il personale medico è arrivato immediatamente ed è stata chiamata l’ambulanza. Sono state eseguite le misure di rianimazione che non hanno dato risultati positivi. I paramedici hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte come  stabilito”, si legge nel comunicato. Era detenuto dal gennaio del 2021,  Navalny, ossia  l’esponente di spicco della fronda a Putin, che lo ha numerose volte sfidato alla presidenza della Federazione russ;, ma in cambio e’ stato arrestato ed inibito delle proprie funzioni. Recentemente un sistema di pubblicitario improntato sul codice Qr, si e’ propagato in Russia per suffragare Navalny, farlo liberare dal carcere, permettergli la candidatura contro Putin, e sopratutto veicolare in modo piu’ capillare, le proprie idee ed aspirazioni. A tal operazione il governo di Putin, addossando indirettamente finanziamenti e responsabilità’ del caso, ad enti, governi e servizi segreti oriundi, ha disabilitato l’uso digitale dei simboli promossi. Navalny e’ stato immantinente ammutolito e la propaganda russa pro Putin, e’ proseguita senza perdere proseliti. In base al controllo occidentale dei media ed alla propaganda in auge perfino su Internet, va associata la verita’ apodittica che, per motivi di autotutela, le medesime azioni sono attuate in Russia dal governo Putin: quest’ultimo che detiene il controllo dei media e di Internet, risulta impermeabile a delatori ed organismi esogeni intenti a destabilizzare la Russia e sopratutto, disarcionarne il presidente. Alla luce di tutto cio’ Putin gode di un immane appoggio popolare.

Un sentimento popolare russo estremamente radicato ed affiatato, staziona al fianco di Putin, che fa perno sul patriottismo, sulla religiosita’ cristiano-ortodossa, l’indipendenza e l’autonomia russa, per corroborare il suo potere e la stabilita’ russa. Il tutto in un panorama di crescita economica comune. Infatti Putin e’ riuscito a scalzare le sanzioni euroamericane, assicurando i cento miliardi annui di incassi da petrolio, vendendo le materie prime alla Cina. In tal guisa la Russia ha continuato a crescere maggiormente di Europa ed America, attestandosi attualmente ed a detta del suo presidente, al quinto posto tra le potenze mondiali.

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