Calcio indebitato: situazione club e pericolo italia

Di Paolo Paoletti

INCHIESTA. I DEBITI DELL’INTER SONO UN DIVERSIVO, NE HA ANCHE IL NAPOLI CON ‘I CONTI A POSTO’. IL CALCIO E’ FALLITO, TENUTO IN PIEDI DALLE TV ED IL RICATTO DELL’INTERESSE PUBBLICO. IN UN PAESE DOVE OGNI ITALIANO HA 40.000 EURO DI DEBITI FATTI DAI GOVERNI. ECCO LA SITUAZIONE DEI TOP CLUB DELLA A, TUTTO COMINCIO’ CON L’AVVENTO DI BERLUSCONI…

Lo scudetto dell’Inter rilancia il tema dei risultati sportivi a discapito dei conti a posto. Zhang in 5 anni ha vinto 2 scudetti, 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane, disputato perdendole, 1 finale Champion ed una finale di Europa League.
Il 10 aprile scorso, Arrigo Sacchi in procinto del 20° ha accusato: “Vincere facendo i debiti significa barare. L’Inter sta barando? Sì”.
Parole dure dell’ex Cittì per tutto il calcio italiano: “C’è una tendenza in Italia a voler arrivare all’obiettivo da furbi, non è giusto. Bisogna uscire da questa situazione altrimenti resteremo sempre in questo stato di crisi”.

Peccato che Arrigo dimentichi che il Milan di Berlusconi abbia toccato quota 860 mln di indebitamento. Motivo per cui la figlia Marina intimò a Silvio di vendere il Milan che Fininvest non avrebbe più finanziato!
Per cui Berlusconi fu costretto a vendere Il 13 aprile 2017, 31 anni e 2 mesi dopo, il suo Milan (comprato il 26 febbraio 1986) ai cinesi della Rossoneri Sport Investment Lux, la holding di Yonghong Li per la cifra di 516 milioni + 90 di anticipi in attesa del closing.

I debiti di una società e di chi li garantisce si valutano essenzialmente attraverso 2 elementi:

  1. l’indice di solvibilità totale (in quel Milan pari a 0,86) che quantifica beni sufficienti per pagare i debiti aziendali;
  2. l’indice di ‘solvibilità corrente’ (il quel Milan pari a 0,43) che valuta se l’attivo di bilancio sia in grado di pagare debiti a breve.

Di Zhang Sr, il suo patrimonio personale e della solidità di Suning Group ho già scritto. I problemi di cassa dell’Inter nascono dal divieto di esportazione di valuta all’estero per il calcio imposto dal Consiglio di Stato cinese. Ma nessuno può pensare che la famiglia Zhang, proprietaria dell’Inter, non sia solvibile. Altro è cercare finanziamenti fuori dalla Cina a tassi sostenibili per il bilancio ed il fatturato nerazzurro.

L’inter ha tagliato i costi dell’11,8% a 465,5 milioni, ma il club ha dovuto iscrivere un arretramento ricavi (-3,2%) a quota 425,5 milioni. Le perdite si riversano su una situazione debitoria di 807 milioni lordi, in calo rispetto agli 881 milioni dell’esercizio precedente.

Al 30 giugno 2023 il fatturato nerazzurro è stato di 425,5 milioni di euro (contro i 439,6 milioni al 30 giugno 2022), ma i costi sono diminuiti a 465,5 milioni invece dei 527,9 del 2022.
Quindi ricavi a -14mln, costi a -62mln. Chiaro il trend di gestione.

Più giù faremo un rapido excursus sulla situazione dei top club italiani. Ma il calcio che è specchio dell’Italia va contestualizzato nella situazione del Paese.

A febbraio 2024 è stato raggiunto il nuovo massimo storico per il debito pubblico italiano. Secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia, il debito pubblico era salito ad oltre 2.872 miliardi di euro rispetto ai quasi 2.849,5 miliardi di inizio mese; l’aumento mensile è stato di circa 23 miliardi di euro!
Rispetto al dato dello stesso mese dello scorso anno (2.773 miliardi di euro) il debito pubblico è cresciuto di circa 99 miliardi!

Nei prossimi anni, fino al 2026, in Italia il rapporto tra il debito pubblico e Prodotto interno lordo (Pil) rimarrà stabile, aggirandosi intorno al 140 per cento, come certifica la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef) approvata.

Un trend che comincia a partire dagli anni ’80, da quando l’Italia ha accumulato un debito significativo a causa degli alti tassi di interesse, della bassa crescita economica e per una spesa pubblica elevata. Questo ha portato il rapporto debito/PIL dell’Italia ad essere purtroppo uno dei più alti del mondo.

Significativo anche l’accumulo della ricchezza.
L’analisi di Bcg stima 411 mila italiani milionari, persone che detengono un patrimonio di almeno 1 milione di dollari in ricchezza finanziaria. Ovvero appena lo 0,6% degli abitanti, ha in mano il 43% di tutto il patrimonio finanziario nazionale.
Ma esiste una evasione fiscale certificata nel 2020 da 67,5 miliardi (Tax Gap), cui vanno aggiunti poco meno di 11 miliardi di contributi non pagati e altri 10 di imposte locali per un totale di 89,8 miliardi l’anno!

Ciò non ha impedito al Governo Meloni di consentire ai club di serie A (tranne Fiorentina e Cremonese che tutto avevano pagato) di spalmare su 10 anni ben 840 milioni di irpef e previdenza non pagati. Da galera!

Nonostante resti sopra i 3,3 miliardi di euro, l’indebitamento lordo dei i top club Lega Serie A al 30 giugno 2023, con dati in leggero miglioramento ma senza considerare i debiti delle società verso i propri maggiori azionisti.

Una panoramica sullo stato di salute delle big italiane dice:
INTER. Il rapporto costi-ricavi migliora. La perdita è passata dal record storico di 245,6 milioni del 2020/2021 ai 140,1 del 2021/2022 ed agli 85,4 del 2022/2023.
Nella scorsa stagione il botteghino del Meazza e la finale Champions hanno fatto schizzare i ricavi da stadio da 37,7 a 79mln. Ed i diritti tv da 155,8 a 196,5. Ammortizzando il calo commerciale dovuto all’inadempienza dello sponsor Digitalbits.
Ma Antonello e Marotta, i due AD, hanno osservato una seria spending review che ha consentito risparmi di 21,5 mln su stipendi scesi da 248,4 a 226,9 milioni. E gli ammortamenti da 101,1 a 89,9. Quest’anno il deficit sarà ancora meno.
Al 30 giugno 2023 l’indebitamento finanziario netto era di 437 milioni, compresi i prestiti soci che, successivamente, sono stati convertiti in equity per 76 milioni.
Il nodo resta sempre il debito a monte – quando gli Zhang acquistarono (oltre 350 milioni interessi inclusi) che a maggio la famiglia Zhang dovrà restituire al fondo Oaktree e rifinanziare.

JUVENTUS. I debiti finanziari netti al 31 dicembre 2023 erano pari a 326,8 milioni, 13,1 milioni in meno rispetto al 30 giugno 2022. E’ calato l’indebitamento finanziario alla luce del rimborso del bond da 175 milioni scaduto a febbraio pagati con un nuovo aumento di capitale versato principalmente da Exor. Sul bilancio pesa la squalifica Uefa che ha impedito la partecipazione alla Champions guadagnata sul campo.

ROMA. Alle spalle di nerazzurri e bianconeri c’è la Roma, con un indebitamento lordo di 688 milioni. Poco meno della metà (325 milioni) è riferibile però a debiti verso i Friedkin (proprietà), pronti a convertire l’intera cifra entro fine 2024 con l’aumento di capitale da 500 milioni già approvato.

NAPOLI. I debiti lordi sono 264,4 milioni dovuti essenzialmente ad un finanziamento delle banche. Mentre il patrimonio netto al 30 giugno 2023 è di 148 milioni, in rialzo rispetto ai 68,8 milioni al 30 giugno 2022.

MILAN. L’indebitamento lordo dei rossoneri è 250,7 milioni, mentre Cardinale (proprietà) ha in essere un ‘vendor loan’ con il fondo Elliott da 550 milioni a tasso dell’8%, scadenza nel 2025.

ATALANTA. L’Atalanta conteggia debiti per 133,5 milioni lordi.

FIORENTINA. ‘Solo’ 78,2 milioni.

MORALE. Il calcio è sempre stato definito l’oppio dei popoli. Da 40 anni è l’oppio dei poveri.

Segnato in questa escalation dall’irrompere di Silvio Berlusconi che dal 1986 quando compra i rossoneri, anno dopo anno diventa il presidente più titolato d’Italia – lui dice del Mondo – ma anche il presidente più indebitato. Come era pieno di debiti il suo impero sopratutto televisivo, al punto da costringerlo ad entrare in politica per salvarsi.

Nonostante la Fininvest alla fine degli Anni ’70, avesse aumentato il capitale da 2,5 a 10,5 miliardi di lire, di cui 8 miliardi versati in contanti, di provenienza ignota. E l’entrata in scena di una misteriosa società ‘Palina’ che maneggia 27 miliardi, ancora di provenienza ignota, tra Popolare di Abbiategrasso, le holding di Berlusconi, la Fininvest, la Milano 3 srl, per poi riapprodare alla Palina.

Dopo aver acquisito il Milan, nel 1989, Berlusca sdoganato nei cosiddetti salotti buoni, scippa la Mondadori a Carlo De Benedetti, manipolando il giovane Luca Formenton e soprattutto corrompendo i giudici che ha a libro paga da decenni attraverso Cesare Previti. Ma i conti si appesantiscono, viaggiando verso i SETTEMILA miliardi di lire di debiti. Si diventa così il club più titolato al Mondo?

Il calcio oggi costituisce un settore industriale rilevante nel Paese, con ricavi diretti totali di 5 miliardi di euro ed un impatto sul PIL stimato in 10,3 miliardi, 112.000 posti di lavoro attivati e 235.000 volontari, oltre 1 miliardo di euro di contribuzione al Fisco italiano (quando si pagano), oltre 40.000 risorse retribuite.

VIVE DELL’INGANNO COSTITUITO DALL’ENORME INTERESSE PUBBLICO (la passione dei poveri), E DEI SOLDI DEI DIRITTI TELEVISIVI STRAPAGATI DA SKY e DAZN.

SENZA I SOLDI DELLE TELEVISIONI SAREBBE GIA’ FALLITO.

Cosa peggiore è che il calcio della Lega di A, lascia marcire tutto il movimento: dalla Lega Semiprò, verso la dissoluzione, la Lega Dilettanti ed il calcio giovanile principale movimento sportivo italiano: 11.282 società e 58.522 squadre, per un totale di 1.035.637 tesserati (di cui i 672.835 impegnati nell’attività di Settore Giovanile e Scolastico) e 477.29 partite ufficiali disputate.

Movimento che tra il 2020/2021 e il 2021/2022, ha assicurato al calcio professionistico 605 giovani calciatori formati da società di calcio giovanile e dilettantistico. MA A QUESTO MONDO CHE E’ IL VERO CALCIO, I TOP CLUB NON VOGLIO PAGARE NEANCHE 1 EURO.

Chi vuole se ne facesse una ragione: IL CALCIO NON E’ PIU’ UNO SPORT, MA UN BUSINESS FATTO QUASI SEMPRE DA GENTE INCOMPETENTE CHE SPECULA SULLE PERSONE EMOTIVAMENTE DEBOLI (I TIFOSI) PER FINI ED INTERESSI PERSONALI GODENDO DI FAVORI E BENEFICI DI CUI NESSUN ALTRO SETTORE INDUSTRIALE O DI ENTERTAINMENT (cinema, teatro, cultura in genere) GODE.

E NESSUNO PUO’ SCAGLIARE LA PRIMA PIETRA!

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