Bonus energia elettrica, gas e bonus idrico. Sono tre misure che permettono alle famiglie con Isee più basso di far fronte alle bollette. Non è un’agevolazione per tutti ma un aiuto per chi è più in difficoltà. Gli importi variano a seconda della situazione economica di ogni famiglia: per quanto riguarda il bonus idrico, per esempio, è sufficiente avere un Isee inferiore ad un parametro per avere diritto ad un certo numero di metri cubi di acqua gratuitamente. Per luce e gas, invece, i parametri sono diversi. Per avere analoghi sgravi con la luce, l’Isee non deve essere superiore a 9.530 euro. Per le famiglie con almeno 4 figli a carico il valore sale fino a 20.000 euro, ma l’importo varia in base ai componenti del nucleo familiare: chi ha quattro figli ha diritto a 163,80 euro per trimestre, circa 655 euro l’anno. Se i figli sono meno, l’importo scende.
In relazione al gas, il limite Isee non cambia: 9.530 euro che sale a 20.000 per chi ha almeno quattro figli a carico. In questo caso, però, l’importo varia anche in base al tipo di utilizzo che si fa del gas (riscaldamento, cottura cibi, acqua calda, ecc.) e dalla zona climatica in cui si risiede. Il bonus non è fisso, ma varia ogni trimestre: d’inverno, quando si consuma di più, l’importo sale per poi scendere durante l’estate.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un’indagine nei confronti di ENEL Energia per verificare l’eventuale messa in atto di pratiche commerciali scorrette secondo quanto previsto dalla delibera 1/1/2015 n. 25411. Sono 600 le denunce pervenute ad Agcm da gennaio 2024 in cui i consumatori ed i rappresentanti delle microimprese lamentano un “significativo incremento del prezzo delle forniture di gas e di energia elettrica” nelle bollette del periodo ottobre 2023 – gennaio 2024 rispetto ai valori dell’anno precedente. A tal proposito, meno di due mesi orsono, Enel Energia ha ricevuto dal Garante della Privacy una multa di 79 milioni di euro per telemarketing aggressivo.
Gli utenti hanno segnalato in particolare:
- la difficoltà nel pagare bollette quadruplicate o quintuplicate.
- l’impossibilità di esercitare il diritto di recesso o di passare ad un altro operatore a seguito della variazione contrattuale unilaterale, in quanto da parte di ENEL Energia non vi è stata alcuna comunicazione tramite app.
- la ricezione in alcuni casi di una mail da parte di Enel Energia finita nello spam in cui si descrivono le variazioni contrattuali (di cui non viene fatta menzione neppure nel titolo). C’è la possibilità che la mail sia stata “artatamente confezionata per essere intercettata dal filtro antispam“
Il procedimento istruttorio avviato verificherà l’eventuale violazione degli artt. 20, 24 e 25 del Codice di Consumo:
- art. 20: pratiche commerciali scorrette
- art. 24: pratiche commerciali aggressive
- art. 25: ricorso a molestie coercizione od indebito condizionamento. Enel energia ha propagato il seguente comunicato, al proposito: Con riferimento alla decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di avviare nei confronti di Enel Energia un procedimento per presunte pratiche commerciali scorrette in relazione alle modalità di redazione ed invio delle comunicazioni di rinnovo delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas, la Società ritiene di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa primaria e di settore, nonché della disciplina contrattuale. Enel Energia confida di poter dimostrare la piena correttezza del proprio operato nel prosieguo del procedimento.
- Tutto cio’ avviene in un contesto in cui si tenta indefessamente di attuare la fine del mercato tutelato dell’energia che causerebbe un ridimensionamento repentino dei redditi privati e binariamente degli introiti, inerenti le piccole e medie imprese: ossia gli operatori fiscali che rappresentano l’innervatura economica italiana, garantendo le infrastrutture ed i servizi pubblici. E questo avviene allorche’ le accise sui carburanti non sono state abrogate ad onta delle promesse preelettorali della premier Meloni. Ancora questa panoramica fiscale tutta italiana si protrae anche se e’ stato dichiarato e comprovato che, su ogni rifornimento, una piccola percentuale del prezzo finale, viene stornata per finanziare incostituzionale guerra ucraina.