Russia torna all’oro

Impazza l’inferno nel panorama finanziario. Infatti risulta ufficiale che la banca centrale russa ha annunciato che il rublo è legato nuovamente ed indissolubilmente all’oro: 5000 Rubli per grammo. La Banca Centrale della Russia ha affermato che, a partire dal 28 marzo 2022, il rublo russo sara’ vincolato all’oro. Il tasso è di 5.000 Rubli per grammo di lingotti d’oro.
Ci sono 28 grammi in ogni oncia. 28 grammi per 5.000 rubli al grammo sono 140.000 rubli. Cosa si cela fin qui?

Il tasso di conversione dei rubli in dollari USA è di 100 rubli, 90 copechi, per ogni dollaro USA. Siccome i rubli sono di fatto nuovamente legati all’oro a 5000 rubli al grammo, e ci sono 28 grammi per oncia, significa che un’oncia d’oro costerebbe 140.000 rubli; allora la conversione in dollari USA significa che l’oro costa 1400 dollari per oncia quando si usano i rubli, invece di 1.928 dollari per oncia usando i dollari.

La Russia in tal guisa si appresta a spazzare via circa il trenta per cento (30%) del valore del dollaro USA, in tutto il mondo, quando si tratta di lingotti d’oro.

Pletore di persone in tutto il mondo pare stiano letteralmente gettando i loro soldi sul rublo e buttando via dollari ed euro per farlo. Quello che la Russia ha appena fatto è l’equivalente finanziario della detonazione di una bomba nucleare. Per informazione generale, l’ultimo su questo pianeta che ha cercato di sostenere una valuta con l’oro, è stato Muammar Gheddafi della Libia.

La NATO cosi è entrata in Libia, l’ha bombardata a morte, finché il popolo libico ha preso Gheddafi per strada, l’ha picchiato a sangue e gli ha piantato una pallottola in testa.
A partire da questi ultimi frangenti si insinua il sospetto che i banchieri di tutto il mondo siano al telefono tra di loro e con i capi di stato, istruendoli che ciò che la Russia ha fatto distruggerà totalmente sia il dollaro USA che l’euro, e quei banchieri diranno ai capi di stato che la terza guerra mondiale deve iniziare immediatamente. Il motivo è complesso: oggi, la Banca centrale russa ha ancorato il rublo all’oro.

La settimana scorsa, la Russia ha dichiarato che avrebbe venduto solo OLIO e GAS in rubli. Questo significa che il petrolio e il gas russi sono ancorati all’oro con i rubli come proxy dell’oro.

EFFETTO: l’Europa (che ha bisogno di gas e petrolio russo) dovrà ora comprare rubli da Putin usando l’oro, o pagare il petrolio e il gas con l’oro stesso.

Attualmente, il tasso Forex per rubli a Dollari è di circa 100:1

Ma con 5.000 Rubli che ora equivalgono a un grammo d’oro, e il petrolio che viene prezzato direttamente in oro, vedremo una sesquipedale perturbazione dei prezzi nei mercati Forex, in termini di quanto Oro un Dollaro può ancora comprare. I paesi stranieri che detengono le nostre note di debito in dollari come riserva, vedranno un immediato e molto meno uso per loro e vorranno iniziare a scaricarle in favore di qualcosa di più stabile; qualcosa che mantiene il suo valore.

Fondamentalmente, qualsiasi valuta ancorata all’oro si adatterà al conto. il che significa che paesi come il Giappone inizieranno a scaricare il loro debito in dollari il più velocemente possibile in quanto non hanno sicuramente intenzione di andare a fondo con la nave! Si sposteranno in valute più stabili, come appare corroborarsi il Rublo. Questo avrà un effetto DE-flazionistico sul Rublo, rendendolo più prezioso nel tempo.
Tale processo significa anche che Putin può ri-pegare il rublo ogni volta che vuole, a 500, o 50, o 10. Continua così a diventare più prezioso per lui.

Il risultato immediato è che tutti quei paesi stranieri che scaricano le loro riserve di dollari faranno sì che tutti quei dollari in eccesso comincino a tornare a casa, innescando un’iper-inflazione peggiore di quella che abbiamo già ora negli USA.

L’America in iperinflazione comporta un’ecatombe economico-finanziaria-commerciale che inficiera’ ulteriormente la classe media, le imprese ed i lavoratori, innescando di conseguenza la deflagrazione dell’Europa.

Quel che in tutto ciò spaurisce le istituzioni americane e quelle transnazionali figura la perdita di egemonia degli Usa, con il corollario dell’Europa allegata ai movimenti ed al decisionismo atlantico, di fronte ad un nuovo scenario che rifulge l’Asia e la Russia nelle vesti di aree centrali del mondo. Si paventa ora un nocumento per l’occidente intero, dal punto di vista degli approvvigionamenti di materie prime ed energia che si appropinquano al nocciolo del potere e del sistema della globalizzazione, vanificando il proposito del Grande Reset e dell’Agenda 2030. Infatti sulla falsa riga dell’amministratore delegato del principale fondo di investimento sul pianeta, Blackrock, sono con la guerra ucraina a rischio irreversibile quelle dinamiche e strutture di potere su cui si impernia la globalizzazione nonchè la nuova frontiera degli affari e degli investimenti.

Nel contesto imminente è opportuno constatare l’Italia come si comporterà, alla luce della propria riserva aurea terza al mondo in ordine di grandezza, con le capacità agricole, di produzione energetica e scienziati e brevetti già in possesso della conoscenza per affrancarsi dai paesi produttori dal punto di vista dell’energia, dei carburanti e della finanza.

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