Da innumerevoli dichiarazioni ormai, fatte da ricercatori e collaboratori di Janet Ossebard, la pedofilia che tiene tuttora prigionieri circa una decina di milioni di minori al mondo , è una pratica religiosa, per esponenti dell’elites.

Ci sono personalità componenti le masnade di vero potere, invisibile ma di fatto inveterato, che praticano la pedofilia e la suffragano, per fini religiosi oltre che lussuriosi. Infatti nei rituali satanici e di pratiche affini, il sacrificio dei bambini, la loro sodomizzazione, la bevuta del loro sangue, sono considerati benefici e volano di superpotere. Come ha affermato Mel Gibson recentemente, le persone poste all’apice del potere multinazionale, non tutte, posseggono una propria religione, dei rituali peculiari con credenze, legate alla linfa vitale contenuta nei bambini. Sovente la pedofilia, ribattono certi ricercatori autonomi, caratterizza i desideri delle oligarchie non in quanto forma di piacere sessuali bensì di corroborazione psicospirituale, mentale e fisica. Una sorta di elisir di lunga vita luciferino, la questione dei bambini da sacrificare e manipolare per fini di accrescimento personale, che vede in Hollywood la sua solidificazione.

Brad Pitt ha descritto Hollywood come un’organizzazione volta a controllare le menti, a chiudere in una matrice già predefinita la psicologia di massa; i film a tal proposito diventano, a detta dell’ex marito di Angiolina Jolie, un fattore marginale il cui perno non è la mera arte e la crescita comune intrattenendo, anzi: lo scopo di Hollywood sarebbe l’ingabbiamento sociale in un pensiero congeniale al potere finanziario e politico.

La merce più ambita dalle plutocrazie, a detta di Mel Gibson sarebbero i bambini, con il cui sangue i principali studi di Hollywood sarebbero stati costruiti: il vero potere paga cifre immani per ottenere bambini in maniera carsica e apparentemente legale, i rapimenti di minori ammontano a milioni nel mondo, annualmente. Desta sgomento ed indignazione anche il fatto che il satanismo come religione sia ormai capillarmente diffuso, nel silenzio omertoso dei media.

E’ acclarato ma taciuto, tendenzialmente, l’utilizzo presso i veri comandanti della capitale americana del cinema, di giovani attori maschi sottoforma di rapporti sessuali, dentro feste super private. Attori messi in auge, dalla filmografia americana, molti dei quali suicidati e tossicodipenti, una volta raggiunta l’età adulta.

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