La Francia starebbe bloccando una decisione dell’UE di finanziare la fornitura di munizioni all’Ucraina, che richiede l’unanimità tra gli Stati membri. Fonte: agenzia di stampa polacca PAP che cita un alto funzionario dell’UE. La decisione di finanziare la fornitura di munizioni all’Ucraina da parte dell’Unione europea è stata presa in occasione del vertice UE di marzo. I 2 miliardi di euro necessari a tal fine saranno forniti dallo strumento europeo per la pace. L’accordo politico raggiunto al vertice, tuttavia, deve ancora essere trasformato in un documento giuridicamente vincolante. Le discussioni su questo caso sono ancora in corso.

Dei 2 miliardi di euro, la metà sarà utilizzata per rimborsare le forniture di munizioni dai depositi degli Stati membri. Attualmente, però, in questi magazzini non ci sono abbastanza missili, motivo per cui è emersa l’idea di acquistarli al di fuori dell’UE. “Tuttavia, a ciò si è opposta la Francia. In questa situazione, la soluzione sarebbe quella di procurarsi munizioni da un paese terzo su base donata, per poi recuperarle dai magazzini di uno Stato membro trasferendo altre armi nel paese terzo. Colloqui sono in corso su questo argomento”, ha detto una fonte dell’UE a PAP. Un problema più grande è con il secondo miliardo di euro, che deve essere stanziato per ordini congiunti dall’industria europea, cioè de facto in Polonia, Francia e Germania.

“I francesi hanno bloccato prima di Natale la decisione dell’Ue sul secondo miliardo di euro. La bozza conteneva una disposizione secondo cui le munizioni sarebbero state rimborsate solo sulla base delle richieste presentate dall’Ucraina. Parigi però vuole, senza spiegare perché, che questo provvedimento venga approvato aprioristicamente a qualsiasi nuovo invio militare. “Questo significherebbe anche la possibilità di rimborsare le munizioni che la parte ucraina non ha chiesto. Oltre alla decisione sulle munizioni, la Francia vuole aggiungere la possibilità di compensare le consegne di missili”, ha detto a PAP un’importante fonte dell’UE.

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Secondo alcuni diplomatici, dietro la decisione della Francia potrebbero esserci le pressioni delle compagnie della difesa. La maggior parte dei paesi dell’UE ha protestato contro tali cambiamenti, inclusa la Polonia. Il rappresentante permanente della Polonia presso l’UE, Andrzej Sadoś, ha sottolineato durante la riunione degli ambasciatori a Bruxelles che l’UE non deve perdere tempo e deve fornire all’Ucraina forniture di munizioni il prima possibile. La Polonia ha anche espresso disappunto per il fatto che l’UE non sia riuscita a raggiungere un accordo e ha indicato che sarebbe difficile spiegarlo ai partner ucraini. Germania e Francia sono reticenti nel finanziamento ulteriore degli armamenti ucraini ma anche relativo l’andamento economico, sociale e civile del paese confinante con Mosca. In questa congiuntura Meloni si espone come maggior fornitori di armi ed ausili a Kiev, al punto che su Twitter, recentemente, ossia durante le festività pasquali, l’Ucraina ha ringraziato calorosamente l’Italia per l’ultimo carico di armi inviatole. A tal proposito dalla dirigenza dell’esercito italiano, alcuni generali esortano il governo a provvedere nel riarmo dell’Italia, la quale in questa fase risulta orbata dei mezzi necessari per difendersi in maniera adeguata, in caso di immediate aggressioni belliche. Ciò perchè lo stato italiano non si esime dal fornire in modo reiterato all’Ucraina, mezzi, munizioni ed armi, appartenenti proprio all’esercito.

Il governo Meloni si fregia di paese europeo più esposto nella guerra contro la Russia, per cui ha smarrito formalmente la propria neutralità e di conseguenza potrebbe ufficialmente essere passibile di anche immediata controffensiva russa, in caso di effettive difficoltà da parte di Putin. In questo contesto Meloni si disallinea agli intenti europei per seguire pedissequamente la causa di Whashington. L’opinione pubblica italiana esecra la linea bellica dell’esecutivo, mentre imperversa l’esortazione dei vertici militari italiani, a produrre tosto nuovi mezzi, armi e munizioni atti a rimpiazzare quelli che ora stazionano in Ucraina per mettere in sicurezza l’Italia in caso di ritorsioni russe.

Vocabolario

*Tosto: presto.

*Esecrano: condannano.

*Reiterato: continuo

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