E’ ufficiale: l’Italia nel 2021 è cresciuta con un tasso negativo di circa il 9%, lo documenta il professor Malvezzi che preconizzava una decrescita al 10% ma fronteggia situazioni inusitate: un quinto dei condomini non riesce a pagare il condominio da almeno tre mesi, le materie prime come l’alluminio hanno subito un’impennata del prezzo, l’inflazione è già presente e si sta verificando in America, l’inflazione in Italia è minore che negli “inquilini” europei, un quinto delle persone italiane sono ricorse a prestiti e prelievi dai conti correnti per sostenere l’onere di mutui, affitti e tasse di ogni sorta. Negli Usa l’inflazione è spiegata con la difficoltà di trasporto e ricavo di materie prime, mentre in Italia non si è abrogata la norma che impone un blocco di salari e pensioni rispetto all’inflazione: ciò si traduce in una inveterata, ormai, perdita di potere d’acquisto per gli italiani. Con la fine del divieto di licenziamenti, secondo il finanzialista Malvezzi presso l’autunno si verificherà un’ecatombe per gli impiegati del settore privato.  Alla luce di tutti i bonus edilizi e di altro genere, parallelamente alla crescita delle materie prime, si dovrebbe verificare un costo aggiuntivo rispetto ad imprese e consumatori; a causa inoltre della legislazione che può mettere fuori norma certi prodotti come successo per i veicoli a carburanti in previsione del 2035, l’esborso per famiglia sarà costante e progressivo. Il Sole 24, come rimarcato da Malvezzi, auspica la creazione di un fondo finanziario relativo alla transizione ecologica, fondo gia’ presente e che avrà il potere di acquistare gli immobili che diverranno sempre più sconvenienti. Intanto degli sforzi bce di mantenere l’economia in salute, la maggior parte della liquidità va all’estero anzichè in Italia. Lo asserisce sempre l’ex sottosegretario della Prima repubblica tacciato di complottismo. Per finire, riguardo la conversione ambientale dell’Italia, essa consta di quindici  miliardi, che coinvolgeranno l’industria pesante con un contraccolpo letale per il settore produttivo italiano, i cui costi verranno pagati sottoforma di aumenti di tasse per imprese e lavoratori, oltre che aumenti di costi primari.

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