Le notizie enfatizzate dal neogiornale di inchiesta statunitense:”Project Veritas”, risultano bislacche ma davvero clamorose, e vertono sul riconteggio forense dei voti alle elezioni ultime che hanno “premiato” Biden; tale provvedimento è stato autorizzato già da qualche mese e sciorina situazioni inopinate, come la sottrazione di voti da Trump verso il suo acerrimo antagonista. Tutti meccanismi arcani ed in fase di progressivo disvelamento, questi slatentizzati da istanze politiche ed azioni forensi, concretizzati per mezzo di programmi informatici come “Ninja”. Ciò che desta sgomento, tuttavia, resta il totale diniego della fazione politica che fa sponda a Biden, verso il riconteggio manuale dei voti, con l’ostruzionismo giuridico, mediatico e politico, sull’estensione della conta anche  per gli altri stati.

Project Veritas ha enfatizzato il mancato rilascio presso l’autorità giudiziaria che lo aveva prescritto, dei programmi informatici elettorali con i nominativi antecedenti e postcedenti il voto; a tal proposito è stato denunciato un cancellamento indefesso, da parte dei proprietari del programma informatico per le elezioni degli Stati Uniti, di tutti i dati delle macchine in questione, cui dal sito ufficiale dell’azienda, non è possibile accedere in questi ultimi tempi. Intanto il dibattito politico e sanitario infiamma l’America e l’Europa, con la Francia riottosa in piazza che ha aborrito il Green pass, cui Macron non ha potuto materializzare; a Torino invece si è espressa una prima protesta foltissima con una dovizia di cittadini a postulare il veto assoluto sul Green Pass. Il clima popolare è davvero una polveriera in Italia, con il risultato che il progetto di legge Zan è stato procrastinato a settembre; viceversa non è stata riportata a dovere e per tempo la protesta di Torino, dai media istituzionali.

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