Di Gennaro de Crescenzo e Francesco Paolo Tondo

Il professore di Scampia, storico, presidente dei Neoborbonici e pasionario attivista per la tutela del Mezzogiorno ed il rispetto della Costituzione che ne ripristinerebbe l’opulenza e sviluppo negati, ha redatto una lettera che Adfnews quotidiano nazionale di approfondimento, pubblica per intero e nell’ambito del diritto comune al pluralismo ed alla deontologia dell’informazione. De Gennaro con la propria associazione quasi “vetusta” ormai, ha sciorinato le melensaggini espresse contro Napoli e le condizioni del Regno delle due Sicilie, prima e dopo l’Unita’ d’Italia, dallo storico piemontese enfatizzato dalla Rai e da Alberto Angela antecedentemente, Alessandro Barbero. Tutto cio’ si e’ tramutato in controversie legali minacciate prima, e vanamente poste in essere, dopo, da parte di Barbero contro De Gennaro e l’associazione che mirabilmente rappresenta.

1) MIA MAIL ALLA ZANICHELLI.
Spettabile Casa Editrice [del Nord], numerosi amici ci segnalano un passaggio che ha già creato molte reazioni sui social. A p. 112 del vostro testo scolastico si legge quanto segue. “Nel Settecento e nell’Ottocento il Piemonte ERA LA REGIONE PIÙ AVANZATA D’ITALIA dal punto di vista economico e politico”. Spett.le Casa Editrice, il giudizio verso il “progresso” politico può essere soggettivo ed è difficile utilizzare dei parametri: forse cambierebbe, ad esempio, se valutassimo il numero dei condannati a morte negli ultimi 10 anni preunitari (113 in Piemonte, 1 nelle Due Sicilie) o se considerassimo le centinaia di migliaia di vittime meridionali ad opera dei Savoia dopo il 1860. Per gli aspetti economici, invece, premessa la difficoltà di usare parametri “moderni” per l’Ottocento od addirittura per il Settecento, i criteri dovrebbero essere oggettivi e forse non risponde al vero la tesi secondo la quale “il Piemonte era la regione più avanzata d’Italia dal punto di vista economico” o, almeno, quella tesi è stata superata da studi recenti anche accademici od archivistici (in particolare presso il fondo Ministero Agricoltura Industria e Commercio ed il fondo Ministero Finanze presso l’Archivio di Stato di Napoli). Fu Francesco Saverio Nitti a dimostrare che nelle banche delle Due Sicilie c’era il doppio di quanto c’era in tutte le banche italiane messe insieme (443/668 milioni di lire). Per il PIL pre-1860 non c’erano grandi differenze tra Nord e Sud e molte regioni (Campania, Sicilia e Puglia) erano più ricche di molte regioni del resto del Paese. Nel 1861 la Campania aveva la maggiore produzione industriale d’Italia nei comparti estrattivo-manifatturieri. Con i prezzi del 1911 raggiungeva i 39 milioni di lire (Lombardia 36,8 milioni; Piemonte 28,9). Oltre un milione e mezzo gli occupati nelle industrie al Sud, un milione al Nord (secondo i censimenti del 1861).
Le stime del reddito agricolo in milioni di lire (1855/1860) sono altrettanto chiare (Piemonte 206, Sud continentale 268).
Chi scrive o pubblica testi scolastici dovrebbe riservare una grande attenzione a certe tesi che da oltre un secolo e mezzo diffondono (inmotivati) complessi di inferiorità al Sud e (immotivati) complessi di superiorità al Nord, elementi forse alla base della creazione e della mancata risoluzione (in 160 anni) delle questioni meridionali. In attesa di un positivo riscontro e di eventuali modifiche e/o integrazioni e nella speranza che quei passaggi di quel libro non diventino virali (anche tra i docenti che adottano i libri ed i genitori che li acquistano), ritenetemi a vostra (gratuita) disposizione per altre fonti e notizie da docente specializzato in Archivistica ed appassionato di storia italiana. Cortesi saluti. Prof. Gennaro De Crescenzo
Principali fonti
V. Daniele, P. Malanima, S. Fenoaltea, C. Ciccarelli, J. Davis, S. Fenoaltea, L. De Matteo, S. Collet

2) CORRETTA E RAPIDA RISPOSTA DELLA CASA EDITRICE.
Gentile professor De Crescenzo, ho fatto avere all’autrice del corso di geografia le sue osservazioni e ne terremo conto in occasione della prossima ristampa del volume. La frase a cui fa riferimento sarà cambiata come segue:
“Nell’Ottocento il Piemonte era una regione molto avanzata sia dal punto di vista economico sia da quello politico.”
Grazie per averci scritto.
Un saluto cordiale.
3) ANDIAMO AVANTI…
P.S.
Grazie all’onorevole Alessandro Caramiello per la segnalazione

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