La globalizzazione si nutre di numeri crescenti di consumatori, i quali attribuiscono alle nazioni ed ai continenti le caratteristiche di “più vantaggiosi” perchè potenzialmente lucrosi. Fermo restando che il mondo e’ immerso nella terza guerra mondiale che e’ finanziaria e ed epidemiologica, va rimarcato che: quello che viene occultato in questa fase di attuali crescenti destabilizzazioni geopolitiche, e’ che occorre un management in grado di sventare imminenti guerre globali dovute a crisi finanziarie e naturalistiche.

Ecco che bisogna equiparare in maniera matematica dal punto di vista della liberta’ e del potere, la capacita’ demografica, a livello continentale,  affinchè il numero di consumatori/abitanti sia grosso modo uguale in ogni continente sviluppato, ma sopratutto proporzionale alle dimensioni di ogni nazione che componga il continente. Questa è l’esigenza che prescrive ad ogni sorta di nuovo ordine mondiale, ossia di calmierare le nascite per lasciare invariato nel tempo, un numero di abitanti terrestri compatibile con le risorse naturali del globo.

Allora al posto delle politiche disoccupazionali e depauperanti tuttora vigenti, e approvate di proposito, l’ideale di salvezza ed autoconservazione mondiali, verterebbe sul divieto di procreazione doppia per quelle terre in cui la popolazione sia troppo copiosa, ma senza piu’ la proscrizione verso l’aborto delle donne! Inoltre, diffondendo capillarmente un adeguato livello di istruzione in connubio con diritti sociali, emolumenti piu’ che dignitosi, doveri verso il lavoro, la legalita’ e il pagamento di imposte, la decrescita demografica avverrebbe in automatico. Binariamente a ciò i vari Bieldeberg e massoni che tramano carsicamente sugli equilibri economici mondiali, dovrebbero focalizzarsi sul popolamento di quelle realtà tanto sottosviluppate a livello demografico quanto sul piano economico. 

I demoni infatti da annientare al fine di impedire una terza letale guerra mondiale, risiedono nei vantaggi economici e demografici della globalizzazione, che vanno a favore di alcuni territori ed a scapito di altri. Rendendo dunque tutti i territori alla stessa stregua attrattivi economicamente, sia l’indigenza che la furia disumana della globalizzazione, manterrebbero stabile un obbligatorio equilibrio economico mondiale, senza guerre ed azioni analoghe inaspettate ed esiziali.

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