Professionisti reticenti: rischio fallimento Pnrr

Di Francesco Paolo Tondo

Si paventano rischi attuativi, relativi il Piano Nazionale di resistenza e resilienza. Se il PNRR fallisce, sarà colpa degli ingegneri che mancano! Ma davvero? Ma siamo proprio sicuri? Provocano dal comitato di difesa degli interessi meridionali facente capo a Pino Aprile, giornalista, autore del best-seller Terroni e presidente del “Movimento Equita’ territoriale”.

Il PNRR è l’attuazione in salsa italiana del Next Generation EU, il programma europeo di ripresa post-pandemia che prevede investimenti per più di 800 Miliardi.
Di questi 800 Miliardi l’Italia ne ha ricevuti ben un quarto del totale: 209 Miliardi… Sapete perchè? “grazie” alla situazione disastrosa in cui riversa il Sud.

Infatti uno degli obiettivi principali del NextGenerationEU è quello di RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE. Ma come abbiamo più volte denunciato dall’osservatorio associato ai gruppi del principale e piu’ noto meridionalista d’Italia, il PNRR “puzza di bruciato” perchè queste disuguaglianze, con tutta probabilità, le amplierà anzichè ridurle.

“E non siamo solo noi a dirlo: anche economisti del calibro di Gianfranco Viesti hanno più volte evidenziato le storture presenti nei vari bandi emanati per applicare il PNRR, ma sembra che a nessuno importi di questo… Almeno fino a quando l’Europa non ci tirerà le orecchie per non essere riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati”.

Ricordate il concorso del “sensibile” Brunetta per l’assunzione dei 2800 tecnici mancanti nelle Amministrazioni del Sud? Un autentico FLOP!

“Dite che si è trattata di “semplice incapacità” del Ministro veneziano?”, rimarcano dalla fazione di Aprile forte di oltre un quarto di milioni di seguaci social. “Sarebbe comunque gravissimo, ma state tranquilli che, come accaduto in passato, nonostante la palese incapacità di questi politicanti, ci ritroveremo fra i piedi gli stessi soggetti, magari a gestire qualche altro ministero: scommettiamo?”, infieriscono dal sud.

Ma la domanda cruciale è questa: chi pagherà adesso questa clamorosa “incapacità” dell’ormai quasi ex-ministro Brunetta?, rincarano i meridionalisti.

La rete dei 500 Sindaci “Recovery Sud” ha più volte denunciato la forte carenza di personale tecnico in vista dei bandi del PNRR… I Sindaci dei Comuni del Nord si fregano le mani, loro hanno più personale e molta meno concorrenza all’inerno dei bandi, tanti bei soldini ad ufo, magari utilizzati per investimenti non strettamente necessari. Mentre i Comuni del Sud spronfondano inesorabilmente in una condizione sempre più disastrosa… Ma forse a qualcuno va bene così!

La “puzza di PNRR bruciato” si sente… e forte!

Ecco che iniziamo a leggere delle scusanti, il sistema comunicativo filogovernativo inizia a coprire i calmorosi errori del “Governo dei migliori” definiti come cialtroni da una dovizia di simpatizzanti del partito 24 agosto, espressamente promeridione.

Ormai il danno è fatto, purtroppo ed i bandi irroreranno il nord di nuove opportunita’, magari pleonastiche infrastrutture, con venture emigrazioni dal sud, e cesure alle assunzioni di manodopera specializzata piu’ giu’ di Roma. I professionisti aborriscono gli emolumenti pubblici per la strutturazione, presso il sud, di piani di massimizzazione dei fondi europei. Lo stato ed i comuni, inoltre, non offrono assunzioni garantite e soddisfacenti, nel meridione, per quei professionisti ad alto valore aggiunto teleologici alla concretizzazione repentina del Pnnr, di qualita’, nonche’ al recupero nel divario tra le due aree geografiche italiane, rispettivamente piu’ ricca e piu’ indigente d’Europa

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