E’ semplicemente vergognoso e francamente intollerabile”, ha polemizzato Silvana Accossato di Liberi Uguali Verdi, “Volendo sorvolare sullo stile futurista della locandina, il quale andava di moda in epoca fascista e molto caro risultava anche ai post-fascisti; non possiamo non sottolineare l’arroganza con cui l’Assessore Marrone fa un uso strumentale e propagandistico di una misura regionale finanziata con soldi pubblici”. “Basta andare su un motore di ricerca e digitare il numero di telefono indicato sulla locandina per scoprire che è un numero utilizzato più volte per iniziative elettorali da esponenti di Fratelli d’Italia”, continua Accossato, “Ci troviamo di fronte ad un classico esempio di arroganza del potere, di disprezzo delle istituzioni ma anche semplicemente di mancanza di ritegno, una vicenda grottesca ed inaccettabile”. “Si vota tra un anno e mezzo”, ha risposto Marrone, “Penso che mentre la comunicazione istituzionale preveda un numero verde, un centralino ed una mail istituzionale, io ho semplicemente aggiunto una divulgazione dal mio profilo con un mio riferimento. Credo che sia un segno di vicinanza alla cittadinanza, soprattutto ai cittadini piemontesi più fragili. Un buon modo di far politica perché quando si governa non ci si rinchiude nel palazzo”. L’obiettivo del Governo con l’introduzione del bonus colf e badanti è quello di favorire la regolarizzazione di quei 780.000 lavoratori domestici (su un totale di 1,5 milioni) che si trovano a lavorare in nero. Questa querelle è sorta in base ai contributi locali, presso Torino, di matrice europea ed a sostegno verso i lavoratori oppure personale extraprofessionale, che assiste anziani o soggetti affetti da grave patologia; od anche persone dalla forte disabilità. Il merito di tale iniziativa lo avrebbe, indirettamente preso, la fazione relativa al partito di Meloni, secondo gli accusatori.

Oltre alla possibilità di utilizzare il bonus colf e badanti 2023 per pagare lo stipendio dei lavoratori domestici, potrebbero tornare disponibili anche i voucher lavoro fino a diecimila euro. In alternativa il Governo ha pensato all’utilizzo del Libretto di Famiglia. Questi strumenti di pagamento sono stati introdotti – o meglio re-introdotti – dalla Legge di Bilancio 2023, e potrebbero aiutare le famiglie a pagare lo stipendio dei lavoratori domestici. Ciò a fronte di costi che si aggirano o superano i duemila euro mensili, per i profili specializzati e contrattualmente in regola.

Le novità sono state comunicate con una circolare INPS ed un decreto apposito approvato dal Ministero del Lavoro nelle scorse settimane. Infatti è previsto un pagamento mensile di 600 euro per parenti o persone che si prodigano nell’ausilio di persone anziane o di quelle non autosufficiuenti. Basta, per assicurarsi tale somma sul proprio conto corrente, dimostrare di avere la medesima residenza della persona affetta da disabilità o somma anzianità. I Caf disseminati su tutto il territorio nazionale fungono, in questo caso, da anello di congiunsione con l’Inps, una volta presentata la documentazione attinente le cure e la residenza, relative la persona da sostenere. Ed una volta inoltrata la domanda, il bonfico in caso di accettazione di essa, dovrebbe vedersi recapitato a partire dal mese successivo oppure nell’arco di un paio di mesi.

Per colf e badanti arriva un aumento di stipendio. Gli aumenti saranno destinati ai lavoratori domestici che percepiscono una retribuzione mensile – e non quindi una paga “a ore” – e potrebbero arrivare fino a 130 euro in più al mese.

Nella provincia autonoma di Bolzano, per l’esattezza a Brunico con i suoi sedicimila residenti, antecedentemente i voucher governativi, viene erogato un pagamento verso i cittadini disabili, di 1500 euro mensili, cui vanno aggiunti 1000 euro comunali in caso di nuovi residenti, oltre a benefici su affitti e bollette ed infine lavoro garantito sotto l’egida delle categorie protette: a cui vengono sommati la pensione Inps e casomai la pensione di reversibilità che verrebbe recisa al massimo del 20%, in base ad un salario superiore a 1800 euro netti. Insomma esistono apriori fette di Italia, come nel casi di Brunico, in cui un disabile piuò percepire, tra voucher, pensione, salario da impiego ed aiuti comunali, poco più di seimila euro al mese.

Nell’ìambito della dovizia di bonus, voucher e strumenti di sostegno al reddito, si sono espressi in maniera altisonante economisti ed imprenditori come Francesco Carrino, perito di criptovalute e strumenti di guadagno alternativi, il quale aborrisce questi propositi definendoli teleologici alla creazione di dipendenza aziendale, professionale e civica, verso lo stato. Invece dalla sua prospettiva sarebbe utile dipanare tale problema sgravando le tasse ad imprese e lavoratori e regolarizzando la pletora di impiegati pubblici non ancora a sistema. Il professor Malvezzi, finanzialista ed ex sottosegretario all’economia nell’epoca della Prima Repubblica, allude al reddito di cittadinanza come controproducente, alla stregua dei voucher e bonus presenti odiernamente, in quanto tutte queste misure eludono il problema cardinale: esso consiste nel ritorno alla spesa pubblica per lo stato, in antitesi all’austerità finanziaria propugnata dall’Europa, e sopratutto del pagamento dei crediti statali annosi ormai, verso la dovizia di piccoli e medi imprenditori che continuano a costituire la spina dorsane del fisco e dell’erario. Malvezzi non si esime dal caldeggiare per concretizzare la riconversione energetica di imprese, prodotti ed infrastrutture, senza gravare sulle casse di cittadini ed imprenditori. Binariamente a ciò l’economista promotore del concetto di “umanità” nei circoli finanziari, esorta lo stato a calmierare l’inflazione ed i costi crescenti delle materie prime, per mezzo di un proprio intervento scevro di indebitamento.

Il presidente della Consob Paolo Savona ha recentemente dimostrato quanto in Italia sia venuto meno, nell’arco dell’ultimo lustro, il principio costituzionale del risparmio. A tal proposito Malvezzi ha contestato anche lo smarrimento del dettame costituzionale relativo il diritto al lavoro, quello alla giusta retribuzione e quello alla faciltà e libertà di impresa: a sostegno di questa tesi Malvezzi auspica che il governo attui strategie di investimento indicate dagli industriali, in antitesi alle decisioni dei banchieri.

Vocabolario

*Antitesi: contro.

*Lustro: cinque anni.

*Altisonante: che si sente molto.

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