L’ufficio delle carte d’identità del Comune di Napoli chiude perché al termine della giornata lavorativa. Allo sportello solo due dipendenti: uno rilascia i documenti, l’altro controlla i numeri di prenotazione di chi è in fila. Ma all’orario di chiusura c’è ancora una lunga coda. Gli utenti, nonostante siano stati avvisati che alle 18,00 si chiude anche se si è preso il numero, si arrabbiano e aggrediscono i dipendenti. Sono costretti ad intervenire gli agenti della Polizia Locale per riportare l’ordine. L’episodio è accaduto nel pomeriggio di quattro giorni fa, nella sede della IV Municipalità di Gianturco, e testimonia delle difficoltà dell’amministrazione comunale, che deve fare i conti con un organico ridotto all’osso, nonostante il recente concorso. Nell’ufficio, infatti, c’erano solo due dipendenti a farsi carico di una enorme mole di lavoro. Uno addetto alla distribuzione delle carte d’identità elaborate nei giorni precedenti e l’altro al ricevimento dell’utenza, che era stata avvisata che non poteva essere ricevuta dopo le ore 18.00, termine dell’orario di servizio, pur se in possesso di un numero per l’attesa.
Gli utenti inferociti hanno aggredito i dipendenti: infatti alcuni astanti, in attesa da ore nel quartiere popolare nei paragi del Porto e di nuovi incubatori aziendali, hanno iniziato ad inveire contro il dipendente ed a manifestare la loro insoddisfazione. La situazione ha preso una brutta piega e sono dovuti intervenire gli agenti della polizia municipale che hanno cercato di calmare un’utenza ormai ingestibile. Un episodio, purtroppo (non è il primo), che evidenzia lo stato in cui operano i dipendenti in carenza di personale. Difatti tale carenza comporta l’apertura ridotta del servizio a solo due giorni a settimana (lunedì mattina e mercoledì pomeriggio) con un aumento delle richieste dovute anche al gran numero di persone che insistono sulla municipalità, ma che non possono essere evase. Così impenna il livore della cittadinanza verso Manfredi, il sindaco in carica, cui si attribuiscono i disservizi più disparati, il caroenergia e la chiusura per lavori di alcune scuole e strade. Anche il rutilante lungomare viene ostracizzato, accomunando Roma e Napoli in un’eco di invettive, enfatizzate pochi mesi fa dal professor Michetti: alla luce dei rallentamenti alla circolazione, i blocchi stradali altalenanti, le arterie di collegamento sovente chiuse, interrotte o ristrette, il numero di usufruttori delle zone pedonali o di quelle a traffico limitato, è estremamente basso rispetto alla dovizia di automobilisti impossibilitati a passare per le suddette strade e pertanto accalcati quotidianamente nel traffico. Di conseguenza un numero crescente di persone reclama la riapertura del Lungomare con lo smantellamento della carreggiata riservata alla pist ciclabile che rimpicciolisce la strada. In questa fase di austerità finanziaria perpetuata dall’Europa, ricadono sugli amministratori locali come il sindaco Manfredi di Napoli, le colpe relative le mancate assunzioni effettive dopo il macroconcorso del 2022 e le regolarizzazione dei concorsi degli scorsi anni, che vedono penuria di personale in ogni ambito dell’amministrazione locale, provinciale, regionale: ciò grava maggiormente per il numero di abitanti.