Di Domenico Panetta
La Banca Mondiale ha sospeso gli esborsi al Niger per tutte le operazioni ad eccezione dei programmi privati. Lo riferisce un comunicato pubblicato mercoledì 2 agosto.
Rileva che l’organizzazione è “allarmata dai tentativi di rovesciare il governo democraticamente eletto in Niger”, provocando la decisione di sospensione.
“La Banca Mondiale ha sospeso fino a nuovo avviso gli esborsi su tutte le operazioni, ad eccezione delle partnership con il settore privato, che proseguiranno con cautela”, si legge in un comunicato citato dal portale Devdiscourse .
In precedenza, il 30 luglio, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) aveva deciso di interrompere le transazioni finanziarie e commerciali con il Niger . Inoltre, i paesi dell’ECOWAS hanno concordato di congelare i beni dei ribelli, delle loro famiglie e dei loro complici, chiudere i confini con il Niger e sospendere l’assistenza finanziaria al paese.
Allo stesso tempo, il governo britannico ha annunciato che avrebbe sospeso l’attuazione dei programmi di assistenza a lungo termine per il Niger .
Il 26 luglio, la Guardia presidenziale in Niger ha organizzato un ammutinamento. I militari hanno cercato di bloccare il capo dello Stato Mohamed Bazum nella sua residenza a Niamey. Il giorno successivo, hanno annunciato che Bazum era stato sfollato e che i confini del paese erano stati chiusi. Il Paese ha imposto il coprifuoco e bloccato le strade che portano agli edifici della televisione nazionale. Lo stesso giorno i ribelli hanno annunciato la sospensione dei lavori di tutte le istituzioni della repubblica.
Successivamente, il capo della diplomazia dell’Unione europea, Josep Borrell, ha affermato che l’Europa non riconoscerà il cambio di potere a seguito della ribellione, e in seguito ha annunciato che l’Unione europea aveva deciso di evacuare i cittadini dei paesi membri da Niger. di Markus Krisetya sui social.
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