Italia Iran scontro diplomatico

Affondo dell’ambasciatore di Teheran in Italia, dopo che ieri il capo dello Stato Sergio Mattarella aveva espresso ‘personale indignazione’ per la repressione in atto in Iran. L’ambasciatore Mohammad Reza Sabouri, nel suo primo incontro con la stampa italiana dopo avere presentato ieri le sue credenziali al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha anche sostenuto che “in base alla legge iraniana la pena capitale è prevista per i reati più gravi. In relazione alle persone che sono state giustiziate, hanno avuto un processo equo e con tutte le garanzie. In Iran sono ammesse le manifestazioni pacifiche ma non disordini violenti che sono inaccettabili”, ha aggiunto l’ambasciatore. “Anche noi commettiamo errori, ma non accettiamo letture politiche, ingerenze. Non scambieremo la nostra indipendenza e sicurezza con niente”.

“Quando si è diffusa la notizia di violenza sessuale sulle manifestanti arrestate, il procuratore generale ha disposto indagini. Tuttavia le detenute si trovano in prigioni dove gli uomini non hanno accesso”, ha aggiunto il rappresentante di Teheran in Italia.

Oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato che a Teheran era stato chiesto un vero cambiamento, “ma nei fatti – ha aggiunto – il segnale richiesto non è arrivato, le autorità continuano nella cieca repressione”. Parlando alle commissioni congiunte Esteri di Camera e Senato e ricordando di aver portato la protesta dell’Italia incontrando il 28 dicembre l’ambasciatore iraniano designato, Tajani ha sottolineato che quanto sta succedendo in Iran è inaccettabile. “L’Italia continua a chiedere l’immediata cessazione della repressione e la moratoria immediata della pena di morte”, ha aggiunto.
Il rispetto dell’Italia per ogni Paese estero e per le sue istituzioni trova “un limite invalicabile” quando vengono calpestati i diritti dell’uomo, per cui è giunta l’ora di porre “immediatamente fine alle violenze rivolte contro la popolazione”. Questo è il messaggio all’Iran che Sergio Mattarella trasmette citando indirettamente Teheran, recapitandolo personalmente al nuovo ambasciatore iraniano in Italia Mohammad Reza Sabour. L’occasione per questa dura “reprimenda” del presidente della Repubblica è stata la salita al Quirinale del diplomatico per presentare le Lettere credenziali.

Secondo fonti estere critiche verso l’Occidente, le persone impiccate in Iran sarebbero, nella maggioranza dei casi, coinvolte in trame ctonie orchestrate da Ong finanziate dall’apparato di Soros ed intente a strumentalizzare dei malcontenti popolari in modo da creare entropia, provocazioni alle forze dell’ordine, insicurezza sociale, effetti teleologici al progressivo ribaltamento politico dello stato orientale. Altri imputano all’Italia con il suo nuovo esecutivo, il reato di pronunciamento istituzionale in fatti e dinamiche estere. Altre persone attive suoi social lamentano la mancata indignazione politica italiana e dello scacchiere Nato verso gli ultimi casi di violenza inerenti l’Arabia Saudita, che invece figura nazione “amica” commercialmente, dell’Occidente e dei suoi centri di potere occulto e non occidentale.

Vocabolario

* Malcontenti: stati d’animo di non felicita’.

*Ctonio: occulto.

* Teleologici: mirati.

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