Il volto noto di Italexit e tedoforo di stampa disallineata Gianluigi Paragone si scaglia apertamente, in difesa della Procura di Bergamo tacciata di fuga di notizie nell’ambito delle chat e delle informazioni circolanti sull’allarme pandemico, che inchiodano Speranza ed i vertici Aifa a capi di campagne politiche terroristiche, schermate da allarmi sanitari; in seguito all’appoggio indiretto verso la visione politica di Giorgia Meloni tacciata di “demenza” da Carlo de Benedetti, è da Paragone focalizzata l’opera melliflua del ministro della giustizia nell’attaccare l’unica procura italiana che sta indagando sulla pandemia in maniera organica. Con un video editato sul canale Youtube dell’ex giornalista de La sette, gremito di iscritti-più di centomila-Paragone ha citato lo stallo che attiene Aifa con tutti i dirigenti al loro posto, ad onta dalle prove di coinvolgimento in opere politiche e sanitarie controproducenti al popolo ed all’Italia, durante la pandemia. Con il palese anelito di vaccinare il più possibile. Ancora l’ex senatore grillino con un trascorso nella Lega, ha paventato una subordinazione del nuovo ministro della Sanità ai dettami dell’Oms, che sta redigendo le linee guida per gestire venture pandemie ed azioni politiche ad esse allegate, con una enorme discrezionalità dei privati come Bill Gates. Così le fondazioni private penetrano l’Oms che invece è statale, in un conflitto di interessi esiziale per la tenuta democratica del pianeta. Bill Gates è il principale finanziatore privato dell’Oms, secondo solo ad alcuni grandi governi. Dacchè Gianluigi Paragone editore di un giornale digitale disallineato ma al contempo molto letto, ha incalzato di velata ipocrisia del sistema governativo italiano che, per mezzo dell’invio dei commissari a Bergamo, cerca di intimidire la magistratura che ha fatto eseguire anamnesi sui cadaveri dei vaccinati e di quelli ammalati di Covid. Frattanto negli ospedali pubblici e privati, permane l’obbligo di tampone da 15 euro per accedere ai trattamenti . Ancora assume sfumature diverse, affermava l’ex conduttore della Gabbia, la norma che esenta i medici italiani delle responsabilità correlate i vaccini ed i nocumenti ad essi seguiti. Tranne che in caso di dolo, ma quest’ultimo, asseriva il giornalista ex di Radio Padania, è quasi impossibile da dimostrare nella fattispecie sanitaria; per cui tutto glissa. Per la pandemia l’autore di questo video non si esime dal rimarcare quanto non vi fosse alcuna emergenza bensì permanga l’ambizione a vaccinare il più possibile.

Paragone, ex senatore grillino, ha enfatizzato l’ipocrisia della stampa progressista e di quella di sponda opposta, che hanno da sempre eluso ogni domanda scomoda a personaggi graditi come de Benedetti, dandogli adito da almeno un lustro di dare libero sfogo ad attacchi ingiuriosi verso i politici di orientamento molto diverso da lui, sciorinando così la vera ontologia del miliardario italo-ebraico da un lato, ed il fatto che egli abbia da sempre avuto un ruolo palesemente attivo anche se asintotico ed ufficialmente inesistente nella politica, dall’altro. A tal proposito l’editore de “ Il Paragone” ha rimarcato il clima e le parole da sempre velenosi e scoptici, che in Italia hanno promosso i progressisti e gli annessi organi di informazione, su nemesi inesistenti come il Fascismo ma anche l’evasione fiscale, che in Italia superà il 50% come imposizione fiscale indiretta e diretta. Fomentando un clima da perenne guerra civile che inficia la verità da un lato, e binariamente la politica virtuosa. Così Paragone si mostra pasionario che esorta alla ribellione fiscale, in occasione dei mancati ristori pandemici ad imprese e partite iva, ma anche antitetico alla moneta digitale. Il senatore/giornalista è chiamato a rintuzzare le critiche in merito ad un proprio ipotetico ruolo di falso oppositore del sistema, teleologico all’incanalamento del dissenso verso ambiti che non cambierebbero in meglio la situazione. Infatti dal caporione di Italexit manca oramai, a detta degli ostili, lo zelo a parlare di uscita dall’Euro e della moneta credito, nelle ultime uscite pubbliche, anche sul versante social. Seppure un’accolito ed alleato di Paragone, estremamente seguito on online, come l’avvocato Mori, si prodighi a fare chiarezza senza omettere nessuno dei temi cari all’elettorato antisistemico che figura crescente. Infatti Mori non si esime dal dire che la moneta credito rappresenta lo stadio ultimo di sconfitta per povertà e corruzione, ma frattanto la spesa in deficit, ovvero a debito anche in un contesto europeo, figurerebbe salvifica, in quanto lo slancio all’economia consentirebbe il pagamento degli interessi come un tempo. Ancora da Italexit che pare abbia modificato il nome, si ostinano a definire la moneta digitale come strumento assolutistico di controllo che può sfociare anche nel blocco totale della vita economica di un individuo; non solo alla deflagrazione dell’evasione fiscale. Infine le tasse indirette con iva, privatizzazione dei servizi, inflazione, euro ed aumenti dei prezzi, si configurano, a detta di Mori, come imposte che fagocitano la metà dei guadagni di imprese e privati, il chè sarebbe incostituzionale ed illecitpo apriori. L’acredine con l’Euro e l’Europa da parte della compagine sovranista, viene enfatizzata dalle continue allusioni al fatto che le imposte alte che fregiano il Bel Paese, non servono ad implementare servizi ed investimenti, bensì a pagare gli interessi sul debito pubblico detenuto all’estero, presso banche commerciali e fondi di investimento.

Vocabolario

*Tedoforo: portabandiera.

*Allusioni: riferimenti.

*Ingiuriosi: molto offensivi.

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