Sono stati fermati in Francia i terroristi degli anni settanta e ottanta Pietrostefani, Cappelli, Petrella, Alimonti. Calvitti, Tornaghi e Manenti. La loro avvocata in questo caso si e’ scagliata contro la nazione di Macron accusandola di tradimento, viceversa il presidente del consiglio dei ministri francese ha sbandierato questi pseudoarresti come un atto pacifico verso l’Italia, che la Francia si e vista negli anni richiedere reiterate volte.
C’e’ consolazione in Italia con il ministro della giustizia, relativamente alla richiesta di estradizione di questi elementi antistatali strumentalizzati come tutti o quasi i brigatisti, plasmati sugli interessi di stati avversi all’Italia tra cui la Francia. Infatti e’ risaputo da una pletora di atti giudiziari, interviste ad eminenti magistrati, grandi burocrati e giornalisti, che i brigatisti italiani sono stati eterodiretti in modo inconsapevole da servizi segreti e agenti attinenti ai poteri forestieri, che li hanno adoperati per sbarazzarsi di antagonisti come Aldo Moro. Quest’ultimo augusto presidente del consiglio italiano fu rapito ed ucciso da giovani brigatisti frodati da agenti al soldo dei potentati finanziari e bancari che non gli perdonarono specialmente due mosse: l’istituzione della “500 lire” ad emissione e detenzione statale, in antitesi alle lire emesse a debito e detenute dalle banche private coproprietarie di Banca d’Italia; ancora Moro si alieno’ le simpatie dell’alto funzionario statunitense da poco estromesso in America, ossia Kissinger, dopo l’apertura di credito dal punto di vista politico, alla Russia, ed alla alleanza di cui fu promotere, tra democrazia cristiana e partito comunista, propedeutica al miglior destino legislativo per l’Italia. Ora con Macron con un passato da banchiere che restituisce all’Italia i brigatisti adoperati, protetti e finanziati a suo tempo anche dalla Francia, c’e’ da domandarsi cosa la Francia richieda all’Italia o ne brami…