DROGA SESSO AND ROCK & ROLL ANCORA OSSESSIONANO LA FAGNANI. PER ESSERE INVITATI DALLA PUPA E SECCHIONA DI BELVE BISOGNA ESIBIRE CERTIFICATI DI TOSSICODIPENDENZA, DIMOSTRARE PRECEDENTI PENALI E DI AVER SUBITO MOLESTIE SESSUALI DICHIARANDO O NEGANDO LA PROPRIA FLUIDA SESSUALITÀ , ALTRIMENTI LA BELVA BIONDA PARTNER DI MENTANA NON SI ECCITA

di Pippo Trio e Francesco Paolo Tondo

Si è sempre detto che tre indizi fanno una prova, e ormai è evidente che la compagna professionale di Enrico Mentana, al secolo Francesca Fagnani, è la grande sacerdotessa del gossip più trash della televisione italiana. Ormai sono tre le edizioni di questo suo rotocalco televisivo che nel confessionale di questa domatrice di Belve si recano gli animali più strani del panorama artistico e pseudo tale del cinema, della musica e della televisione ormai sdoganata a pieno titolo sui social. Francesca Fagnani è sicuramente una brava giornalista nel senso che sa fare il proprio mestiere. Ha presenza scenica, l’intelligenza, la curiosità e un buon lessico dal potersi permettere dopo tanta gavetta di poter condurre un programma televisivo di questo genere, che però dalli e dalli è diventato un genere del tutto personale, che risponde evidentemente a tutta una serie di curiosità pruriginose, con quel pizzico di falso moralismo cattolico, tipico dell’italiano medio, e la Fagnani essendo lei stessa un’italiana media seppure di successo, riesce a cavalcare benissimo gusti e curiosità degli italiani, quelli più animali da social, assetati di trend, mode fra quelle più trash e meretricio del momento; ma è evidente che si sente attratta da certi personaggi continuamente chiacchierati sui social, sulle le pagine dei giornali scandalistici che trovi solo dal parrucchiere o nelle sale di attesa dei dentisti. Insomma se gli intervistati non avessero precedenti di cattiva condotta dimostrabili con decine di copertine su Chi, o Dagospia, non sarebbero mai stati considerati.

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Sarà che la Fagnani, ai tempi era ambiziosa come qualsiasi giornalista in erba, si sarà impegnata troppo in gioventù frequentando magari a gratis e da abusiva le redazioni più disparate di giornali e studi televisivi per raggiungere il sogno di diventare una giornalistona, che probabilmente avrà dovuto sacrificare divertimenti tipici di ogni giovane in tempesta ormonale, o sarà che l’attuale compagno è più secchione di lei che però è anche una bella pupa, dal sentirsi molto attratta, se non addirittura eccitata, ossessionata e assetata di sapere come veramente ci si diverte a fare sesso di ogni genere, cosa si prova e perché ci si droga, e cosa c’è dietro a tutte queste vite dissolute e poi ripulite sullo sgabello del suo confessionale di belve, di tutti i personaggi che invita.
È evidente, che la gran parte di questi invitati, hanno in comune tutte le caratteristiche che evidentemente rispondono alle sue curiosità di vita più insoddisfatte che a sua volta risponde esattamente alla rappresentazione di quello che è oggi l’italiano medio e da qui il grande successo di ascolti televisivi, altrimenti visti i bassi contenuti, neanche si spiegherebbe “Non può essere diverso!”.
Prima di tutti, questo format televisivo lo aveva inventato Maurizio Costanzo e oggi seppure con stili diversi e più adatti al momento vengono riproposti in tutte le salse. Peccato però che ad essere intervistati siano sempre gli altri, perché sarebbe davvero curioso poter porre più o meno le stesse domande alla Fagnani stessa, che noi fra le belve la vediamo somigliante ad una ienetta ridens, ma forse anche ad una scimmietta curiosa ed eccitata da chiunque gli stia di fronte. E chissà cosa ne uscirebbe se solo si lasciasse andare allo stesso coming out che stranamente tutti gli ospiti riescono a fare solo da lei, dimenticandosi come per magia di tutte le falsità dichiarate in passato sulla propria vita da Vip. Come dire che le bugie hanno sempre le gambe corte, sullo sgabello della Ienetta ridens.

Quel che desta sconcerto sta nella rincorsa sfrenata agli ascolti per la televisione pubblica che obbliga il pagamento del canone, alla sua inclinazione in questo caso, verso temi assai scottanti ma scevri di taglio contenutistico scientifico modalita’ Bbc; in relazione agli ascolti lo sgomento deriva dalla loro chiara misurazione, giacche’ pare che gli apparecchi di rilevazione Auditel, siano disposti solo su pochi televisori e di conseguenza i dati che riporta, non corrispondono alle reali, effettive, tendenze del mercato.

I misuratori Auditel, per avere un quadro preciso ed inconfutabile dei gusti televisivi e dei numeri mediatici italiani, andrebbe piazzato dalla vendita, in ogni tv, previo un premio in denaro al cittadino oppure ad una sorta di pagamento annuale o mensile, come contropartita per la fenditura della propria privacy a tempo indeterminato.

Ad ogni modo il trash quest’anno limitato dalle scelte di Mediaset che ne e’ stata la tedofora negli scorsi anni, pare si stia affacciando nella televisione pubblica con i format “Le Belve” e “La zanzara”, il che indigna progressivamente l’opinione pubblica che paga tasse e canone, e l’intero pubblico di circa sei milioni di persone, che sovvenzionano Byoblu, Numero6 e Visione tv.

Su questi temi scottanti si e’ imperniata la polemica agitata da Renzi che ha vinto la causa per diffamazione verso Travaglio non in merito alle verita’ espresse dal direttore del fatto, bensi’ agli epiteti scoptici con cui e’ stato mentovato. A fronte di una richiesta risarcitoria per 80000€, l’ex editorialista di Santoro dovra’ versarne 6000. In America che versa nella medesima condizione italiana dal punto di vista del giornalismo, Trump ha recentemente affermato che i media tradizionali scontano un calo irreversibile di ascoltatori a causa del fatto che si ostinano a raccontare verita’ parziali o bugie all’occorrenza.

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