Alfa Romeo si consolida globalmente

Alfa Romeo, come tutto il mercato locale, deve fare i conti con un mese di dicembre molto negativo a causa della crisi dei chip che ha rallentato la produzione (arrivando a bloccarla quasi del tutto per Alfa Romeo) e ritardato le consegne. Il marchio italiano ha registrato 222 unità consegnate nel corso del mese di dicembre con un calo del -19.6% rispetto al dicembre dell’anno precedente. Il dato è in linea con quello dell’intero mercato import (-20.2%).

Nel corso del 2021, invece, Alfa Romeo ha registrato vendite totali per 2.341 unità sul mercato nipponico. Il dato in questione si traduce in una crescita percentuale del +40% rispetto ai dati del 2020. Il risultato ottenuto da Alfa Romeo è nettamente superiore a quello registrato dall’intero mercato nipponico (+8.4% per il mercato import) e vale una quota di mercato dello 0.68%.

Il successo in Giappone è, quindi, un fattore chiave nel progetto di Alfa Romeo di diventare il riferimento internazionale della divisione premium di Stellantis. Da notare, inoltre, che il Giappone già oggi rappresenta il quarto mercato mondiale di Alfa Romeo dopo USA, Italia e Germania e prima di tutti gli altri mercati europei. Le basi per un futuro roseo sembrano davvero esserci tutte. Il che si enfatizza maggiormente il fatto che il marchio del Biscioni risulti attualmente orbata di un modello decapottabile, uno medio, uno piccolo ed uno delle dimensioni delle principali berline modalita’ Mercedes S, Audi a 8 Bmw serie 7. Alfa Romeo ha da poco lanciato il Suv medio “Tonale” che riscontra un picco di prenotazioni e gradimento, anche per mezzo del prezzo relativamente calmierato e di fatto inferiore alle antagoniste. Cio’ con la conferma di cinque nuovi modelli entro il prossimo lustro, il ritrovato attivo di bilancio e lo stallo dell’economia italiana che tuttavia esprime un ritorno di Alfa Romeo nelle scelte della clientela, con il fiorire di modelli antiquati in fase di restauro, utilizzati alla stregua di auto moderne o sfoggiati nei fine settimana. Ecco la cagione che vede l’azienda apicale di Fca prodogarsi nella reintroduzione dell’assemblamento di pezzi e componenti per vetture fuoriuscite dalla produzione da svariati anni. Fca si conferma come principale azienda privata italiana, con una quota di mercato crescente in Italia ed Europa ed un pionieristico modello promozionale plasmato sui social binariamente ai media tradizionali ed il cinema.

Sul versante delle vendite continentali il Bel Paese sorride alla luce del neomarchio Dr egemonica in Europa, rispetto le immatricolazioni del 2021, con a seguire la tedesca Cupra. Dr azienda molisana con manodopera spalmata tra Italia e Cina, si appresta a sfornare nuovi modelli e ad aumentare la propria fascia di clientela globale. Fiat con Stellantis invece, sta concretizzando l’intento di espansione Alfa Romeo e suo posizionamento ai vertici di sforzi ed ambizioni del conglomerato automobilistico italo-franco-americano. Da mentovare, a tal proposito, il venturo lancio di Brennero, b suv concorrente di Mini e vetture analoghe.

Lascia il tuo commento
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail