Di Paolo Paoletti

DA GENNAIO TORNA NOTTE SPORT. La PAGINA sul profilo Facebook del sottoscritto E’ NATA PER ANIMARE L’ANALISI DI GIORNALISTI, ADDETTI AI LAVORI, SPORTIVI, INTELLETTUALI… COME ACCADEVA AL BAR SPORT. TUTTO DE LAURENTIS IN 10 PUNTI, LA STORIA SVELERA’ DOV’E’ IL VERO!

Come già anticipato, da gennaio 2024, questa pagina pubblicherà la testata ‘Notte Sport, quando vincono le idee’.
Prima di lasciare spazio a chi vuol fare del giornalismo il proprio impegno civile e professionale, chiudo i commenti sulla SSCNapoli con questo post e la promessa di completare l’inchiesta su ‘Calcio & Giovani’ che toccherà anche l’argomento Stadio.
Premessa: questa pagina, che mia figlia Serena mi ha aperto per gioco anni fa, è stata da me animata a stimolo delle analisi di colleghi, addetti ai lavori, sportivi, intellettuali.
NON PER I TIFOSI che per definizione sono di parte, ripudiando AUTONOMIA INTELLETTUALE E PENSIERO CRITICO,
i due elementi DISCRIMINANTI ED IRRINUNCIABILI per il giornalismo e l’indagine di IERI, OGGI e DOMANI.
Questa pagina quindi NON E’ una barbara rilettura del caos dialettico social CHE INFANGA anche il VERO, ANTICO, MITICO BAR SPORT, nel 1976 ispiratore perfino di Stefano Benni per il suo omonimo libro.
Crocevia delle nostre esistenze, in città come in provincia, il BAR accompagnava le frenetiche giornate di milioni di italiani. Se nel traffico e per le strade s’attraversava il mondo con indifferenza alienata, è al bar che ritrovavamo noi stessi rapportandoci con l’altro.https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==


Un presidio di spensieratezza, sul quale poter fare sempre affidamento, che scandiva non solo i ritmi della quotidianità ma anche quelli del vivere sportivo momentaneamente perduto.
Già, il bar sport: tappa fissa prima e dopo ogni partita di campionato, luogo prediletto, assieme allo stadio, per celebrare la liturgia del tifoso. Ed anche dei grandi cantautori…
Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo;
destinati a qualche cosa in più, che a una donna ed un impiego in banca…
In quel luogo disincantato si parlava con profondità di anarchia e di libertà, tra un bicchier di coca ed un caffè, tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi farò…
(Gino Paoli, 1991).
Oggi quel luogo sacro si è trasferito fintamente quanto indegnamente sui social distruggendo il valore della relazione di prossimità, con solerte presenza, perchè dietro lo schermo del computer o del telefonino si ritrova anche il coraggio di schierarsi, perso nel quotidiano.
Ciò detto: cosa resta di questi anni di animazione intellettuale sull’argomento calcio a Napoli, sempre più superficiale, volgare, frequentato con violenza di lessico incontrollato, sopratutto da analfabeti funzionali?

  1. De Laurentis ha un solo merito. Aver dimostrato agli imprenditori napoletani che la SSCNapoli si poteva acquisire e gestire senza tirar fuori 1 euro 1. Come ha fatto.
  2. E’ possibile arricchirsi sulle passioni altrui. Atto gravissimo.
  3. E’ facilissimo strumentalizzare l’interesse pubblico che genera il calcio a fini esclusivamente personali. Nel corto circuito di istituzioni conniventi, informazione complice, publica opinione ignorante (che ignora la verità).
  4. Il TERZO scudetto? Un MOMENTO di gloria, capace di offuscare le menti dei più. Comunque assolutamente lontano perchè imparagonabile al PRIMO. Come sarebbe altrettanto imparagonabile un successo in Europa con la PRIMA COPPA UEFA. Di UNICO, infatti, per la storia e la memoria di chi le ha vissute, ci sono SOLO e sempre le PRIME VOLTE. Come UNICA E INDIMENTICABILE resta la PRIMA COPPA ITALIA conquistata il 21 giugno 1962, primo titolo del Napoli e fin qui ultima volta (dopo il Vado ma nel 1922, ma era preistoria…) in cui una squadra di serie B sia riuscita a vincere la Coppa nazionale. Ancora una prima volta!
    Tutto il resto è noia (Franco Califano, per gli amici Califfo, anno di grazia 1977!)https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==
  5. Il livello internazionale assicurato da ADL? Complessivamente, il Napoli ha all’attivo ben 36 partecipazioni a competizioni UEFA, non ci gioca da quando è arrivato il cine-presidente. Ha disputato più di 206 partite (63 in Coppa dei Campioni/UEFA Champions League – che oggi è l’insieme di Campioni e piazzati ovvero l’ex Coppa Uefa, con la possibilità di giocare molte più gare per i diritti tv – 124 in Coppa UEFA/UEFA Europa League, 17 in Coppa delle Coppe e 2 in Coppa Intertoto. Ed ha vinto una Coppa UEFA nel 1989, oggi paragonabile alla vittoria di una Champions.
  6. Il fatturato? A giugno 2023 il bilancio si è chiuso con 80 mln di attivo. Impresa riuscita grazie a 168 milioni di diritti televisivi + 40 di incassi da botteghino. Grazie quindi alla legge Melandri e ai napoletani che sono tornati allo stadio, come sempre hanno fatto, quando si vince.
  7. Moggi, in risposta alle accuse di brogli per i pluridecorati, dice che per bissare lo scudetto bastava tenere Spalletti e Giuntoli. Chissà… E’ certo che mai siano fuggiti allenatore e DS dopo aver vinto uno scudetto. Ma De Laurentis però si è convintamente pronunciato asserendo che il Napoli può allenarlo chiunque e il DS è figura di secondo piano in un club calcistico. Tanto c’è lui! Dichiarazione che a luglio scorso fece scappare anche Thiago Motta.
  8. Osimhen, Krava e Zielinsky sono i 3 migliori giocatori del Napoli. Nessuno dei 3 è contento, tutti pronti ad andare altrove appena possibile. Con Maradona e Allodi, il Napoli di Ferlaino divenne finalmente piazza di arrivo non di transito. In un campionato in cui giocavano i migliori del mondo: da Zico a Platini e Falcao, i 3 olandesi del Milan, i tedeschi dell’Inter, eccetera. Eppure anche allora imperava il potere dell’asse Torino-Milano. La verità è che De Laurentis non attrae, RESPINGE.https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==
  9. Una società di calcio, come ogni azienda, si valuta su 3 elementi: 1. fatturato che determina la capacità di spesa, 2. valore patrimoniale (strutture di proprietà: stadio, centro sportivo, settore giovanile) che garantisce la capacità di investimento (diverso dalla spesa corrente legata al fatturato), 3. valore del brand che afferma il potere politico e commerciale dell’azienda. Tirate voi le conclusioni su quanto ha fatto De Laurentis per il Napoli e quanto per se stesso. Ed oggi pretende pure di avere il San Paolo gratis per metterci dei soldi.
  10. Quest’anno il Napoli deve arrivare 3° ed almeno ai quarti di Champions. Altrimenti che senso avrebbe avuto cacciare Garcia quando era quarto in campionato e praticamente già agli ottavi in Europa? E’ la prima volta che De Laurentis ha fatto volutamente tutto da solo. NE RENDERA’ CONTO.
    MORALE. Oggi tutti si giocano credibilità e futuro. A meno di incredibili rovesci, il Napoli si qualificherà agli ottavi di Champions. Alla fine del girone di andata sarà d’uopo (necessario, dal latino opus est) tirare le prime somme. Ovviamente solo dei risultati sul campo. Per il resto, la storia dirà qual è la verità!https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==
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