Scontro per spese militari. Draghi tira dritto

Il premier Mario Draghi tira dritto sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil nel rispetto degli impegni Nato e riesce ad ottenere il sostegno del Quirinale dopo un colloquio al Colle con Sergio Mattarella.

Forte anche dell’asse con il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio affonda con decisione i suoi colpi chiarendo che non ci si può sottrarre agli impegni con la Nato, se cosi dovesse essere la maggioranza sarebbe in bilico.

Un messaggio deciso , indirizzato a tutta la coalizione di governo e soprattutto al movimento 5 stelle. Il capo del Governo fa filtrare da Palazzo Chigi questa linea dopo aver visto in serata il presidente della Repubblica: prima di aver incontrato Giuseppe Conte, Draghi sale al Colle nel tardo pomeriggio per aggiornare il capo dello Stato sulla vicenda delle spese militari, che da giorni surriscalda il dibattito politico. Sfumata la possibilità di un accordo tra i partiti sull’aumento delle risorse per la difesa, il governo si prepara dunque a blindare con la fiducia il dl Ucraina nell’Aula del Senato

La replica di Conte non si è fatta attendere ed è arrivata nella serata di ieri

“Draghi ha tenuto a dire che è importante rispettare gli impegni Nato: io ho spiegato che non ho mai messo in discussione il tendenziale al 2% come non è stato messo in discussione dai premier precedenti. Però se noi ci diciamo questo orizzonte del 2024, avremo un picco notevole: si tratta di 15 miliardi e, francamente, credo che i cittadini e il Paese adesso abbiano altre priorità. Questo non significa dire che l’Italia non rispetta gli accordi. Questo non verrà detto e io stesso non l’ho detto”. Così il leader M5s Giuseppe Conte a Di Martedì, su La7.

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