Professore ammette: ecco perché do voti alti agli studenti meridionali

Il professore napoletano ammette di aver regalato molti voti alti e lodi ai propri allievi. ‘Lo confesso: insegno a Scampia, sono del Sud e in questi anni ho assegnato molte lodi agli esami di Stato! Anche quest’anno, come tutti gli anni, è partita la caccia alle lodi del Sud tra politici, media e opinionisti vari. Il grido è “troppe lodi al Sud mentre i test dell’Invalsi attestavano che i meridionali sono ignoranti”. È così, però, da 160 anni, tutte le volte che qualcosa o qualcuno al Sud “vince”: deve esserci per forza un imbroglio e la cosa assume i contorni di una strana sorta di “razzismo” anche se nessuno, ovviamente, ha il coraggio di ammetterlo. Nessuno, però, in questo caso, si fa delle domande sulla reale utilità dei test Invalsi con una premessa: a che servono, dandoli per buoni e giusti, se da tanti anni certificano una situazione che non cambia? Nessuno applica un un pizzico di logica per capire: non esistono, forse, criteri più oggettivi di quelli previsti per l’attribuzione delle lodi. Decine di docenti delle più svariate materie, infatti, dovrebbero mettersi truffaldinamente d’accordo per tre anni (!) per assegnare ad un ragazzo 9-10 in tutte le materie e il massimo dei voti alle prove d’esame: perché mai dovrebbero farlo? E con quale tornaconto personale?
Forse qualcuno, allora, dovrebbe iniziare a leggere i saggi di diversi esperti di scuola (non solo italiani) e a chiedersi se i test Invalsi siano adeguati o meno per capire la reale preparazione di uno studente magari senza analizzare livelli di partenza, capacità critica, contesti economici e sociali, diritti più o meno calpestati (se pensiamo anche a diversi e recenti finanziamenti).
Più facile offendere, allora, i nostri meravigliosi ragazzi di Scampia che quest’anno hanno avuto la lode. Evidentemente, però, chi li offende non ha mai visto gli occhi tristi ma fieri di Anna. Anna non ha il padre e non avrebbe potuto permettersi di continuare a coltivare la sua passione ma era talmente brava che i suoi docenti le hanno offerto la possibilità di insegnare la danza ai bambini e di pagarsi da sola la retta.

Evidentemente chi li offende anche dalle pagine dei grandi quotidiani nazionali non ha mai visto le mani di Maria su quel pianoforte al suo esame: quelle mani volavano e Maria sorrideva come sa fare ogni giorno nonostante i giorni tristi che ha vissuto e che non ha raccontato a nessuno. Evidentemente qualcuno deve smetterla di offendere i ragazzi del Sud e deve smetterla anche di offendere i loro insegnanti, gente che, oltre a Leopardi, spesso deve spiegare ai propri ragazzi che cosa sono le discriminazioni e i preconcetti, perché una parte del Paese ha la metà dei diritti dell’altra e come mai deve continuare a sopportare di essere offesa da politici, media e opinionisti.
Prof. Gennaro De Crescenzo

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