Il benessere dell’uomo facoltoso viene sempre più permesso dal proprio accesso alle notizie ed alle nozioni veritiere anzichè verosimili come quelle che oggi si tende a diffondere.

Uno dei dati cui alludo è la presenza di ospeoporosi di gran lunga inferiore che nell’occidente, sulle fasce demografiche situate nei paesi sottosviluppati ed in quelli in via di sviluppo.

Le persone che non consumano latte e derivati del latte che sono esosi per le proprie tasche dopo lo svezzamento, contraggono osteoporosi in percentuali molto inferiori rispetto a chi invece, consuma tanti prodotti cseari in associazione con tanto latte, seguendo la tendenza culturale che vede nel latte un prodotto di rafforzamento osseo. Tale funzione è svolta dal latte durante il processo di crescita umano, non dopo secondo aggiornatissimi studi scientifici. 

Cosa dire allora della “cancerogena” carne? I paesi che ne consumano di più-di carne non processata dall’industria- sviluppano meno cancri degli occidentali che si inalano carboidrati raffinati alla stregua di droghe pesanti.

Per salvaguardare il benessere collettivo dunque, bisognerebbe comunicare a tutti quella triplice verità che poggia su tre cardini: la carne non è cancerogena; il latte non rafforza le ossa con l’avanzare dell’età; i carboidrati raffinati sono cancerogeni secondo una scoperta scientifica degli anni settanta; ma tutti questi elementi culinari vanno combinati assieme e moderati, al fine di salvaguardare i palati, l’economia nazionale, ed eventuali patologie metastatiche che possano ricondursi ad esse dal punto di vista causale. Ad ogni modo trangugiare quotidianamente la melatonina, come esorta il professor di Bella, contribuisce a sanare almeno parzialmente, gli squilibri alimentari e non, che possono causare modificazione cellulare, alias patologie.

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