E’ un duplice dato di fatto quello che accomuna il suditalia ed il norditalia nelle frodi pensionistiche nei confronti dello stato: lo afferma Pino Aprile, autore del libro Terroni, il quale fa un ermeneutica nazionale dei dati sui finti disabili e i finti percettori di pensioni ingenti senza averne appieno diritto; i finti disabili sono diffusi specialmente al centro-sud e percepiscono un reddito di massimo 1180€ mentre i destinatari di pensioni da 3000€ in su senza averne versati tutti i contributi, sono situati al nord Italia, con i giovani trentenni e quarantenni oberati di tasse a pagare i contributi previdenziali per tutti. E’ indubbio che la questione salariale e pensionistica che attanaglia l’Italia, con il professor Izzo, dottore sessantasettenne con una storia professionale vetusta e mirabile, relativa alla cura di problemi di fertilita’ e malattie veneree, che oggi percepisce 817€ di pensione; ed ha l’obbligo di lavorare fino alla morte come suo padre e suo nonno. Complici di tale esiziale situazione, per l’Italia, risultano gli interessi sui titoli pubblici da versare alla bce che emette moneta al posto della Banca d’Italia, i quali interessi sono ricavati dai fondi previdenziali, l’imposizione fiscale sul lavoro e sull’iva; a detrimento degli emolumenti e sopratutto dei veri disabili. Quest’ultimi sono destinati, in mancanza di famigliari ed amici intimi, a decessi premature e vite invivibili: infatti con circa 1200€ di pensione, un disabile non puo’ veder garantita alcun tipo di assistenza domiciliare privata che richiede costi medi di 800€ mensili aumentati di tasse; e ancora non puo’ permettersi, in prospettiva un disabile, di vivere dignitosamente pagando un affitto o un mutuo, ne’ puo’ vedersi garantito un mutuo o un prestito per porre ausilio ad un ipotetico figlio o parente bisognoso.
Oggi l’imperativo categorico per l’Italia sta nel rilanciare i consumi per mezzo di aumenti salariali e pensionistici, che restituiscano dignita’ ad ogni categoria sociale. Per attuare tale prescrizione diventa ineludibile fare spesa sgravata da debiti continentali, e sgravare le tasse per dipendenti e datori di lavoro senza inficiare i servizi pubblici.