E’ notizia recente della scoperta della campana melannurca, come benefica sul piano tricologico. Questo è il “frutto” di uno studio attuato dal dipartimento di farmacia della università Federico II di Napoli. Dopo una lunga sperimentazione, infatti, si è prodotto un integratore alimentare già ora in commercio, che sfruttasse questa effettiva capacità benefica per i capelli, della campana melannurca.

Ora che queste mele registrate come igp, ossia prodotti regionali tutelati, meno sapide di altre, hanno dimostrato la propria utilità farmacologica, si è aperto un nuovo orizzonte commerciale.

Apple met hair è il già reperibile integratore a base di melannurca, con aggiunta di zinco, selenio e biotina, atto a contrastare la caduta di capelli. Il che è reso possibile dai polifenoli contenuti nella melannurca, ovvero sostanze nutritive, che tra l’altro si è scoperto dimezzare il colesterolo maggiormente dei farmaci specifici che non contengono le procianidine, e mggiormente di altri tipi di mela. Le procianidine consistono in un peculiare tipo di polifenoli, resi maggiori nella melannurca mediante, forse, il processo di lavorazione che prevede un periodo quindicinale di esposizione al sole, di questo tipo di mela coltivata tra il beneventano, il casertano e l’avellinese.

Diviene ora innegabile asserire una presa di coscienza comune, del concetto di massimizzazione, oltre che di mantenimento, della propria salute anche con l’ausilio di strategie alimentari specifiche; strategie alimentari poggiate sull’abitudine verso il consumo di prodotti naturali, il più possibile naturali alla stregua di frutta e verdure, e magari in età sempre più giovanile.

Sarebbe mirabile convincere i giovanissimi a tener sotto controllo il proprio istinto autolesionista che li fomenta al consumo di droghe di ogni tipo ed alla pratica di attività alimentari e di altro tipo, tese alla loro posteriore o contemporanea destabilizzazione. Giacchè le nuove generazioni di adolescenti paiono più adulte e mature, sarebbe un portato di valore aggiunto enfatizzare le virtù e le maggiori risorse energetiche di questi ragazzi, proiettandole sul sostegno alla loro stessa comunità, cui appartengono indirettamente anche le altre anziane e meno anziane generazioni. Ed il tema della consapevolezza alimentare, può giocare un ruolo nodale nel processo di massimizzazione e virtuoso incanalamento delle risorse dei giovani, verso il bene comune, che in seguito o immediatamente, tangerebbe anche il benessere individuale e collettivo, di questi medesimi giovanissimi e fortissimi individui.

Altra menzione merita il discorso della canapa, ossia la pianta della Cannabis, che oltre all’attestato ruolo benefico verso alcune atologie, risulta prescrivibile ma anche utilizzabile per una plastica totalmente ecologica, e vestiti freschi, naturali ed antibatterici: in italia è vietata la Cannabis terapeutica anche a causa del bassissim numero di medici che ne conoscono le proprietà. Il non plusultra per una concretizzazione di industria ecologica, sarebbe la coltivazione personale della canapa per il proprio fabbisogno, e la vendita di quella in eccesso. Secondo fonti Byoblu la canapa è un ottimo materiale anche per l’edilizio, nonchè il settore più in espansione dell’economia: solo negli usa sono duecentoventimila gli assunti a tempo indeterminato nel settore della canapa. Infine l’italia fa pagare trenta euro al grammo-peggio di ogni spacciatore-la canapa terapeutica. Ed affida la sua produzione ad un ente militare che non ne produce di buona, anzichè darla ai lodevoli e già esistenti, ma boicottati, professionisti italiani del settore.

Lascia il tuo commento
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail