Jennyfer Rigby su Reuters mostra che Il governo britannico ha dichiarato lunedì che contribuirà con 1 miliardo di sterline (1,18 miliardi di dollari) al Fondo globale per combattere l’AIDS, la tubercolosi e la malaria, più di sei settimane dopo che altri paesi hanno assunto i loro impegni.
Il totale, che copre il periodo 2023-25, è del 30% in meno rispetto a quanto promesso dalla Gran Bretagna durante il precedente giro di finanziamento nel 2019, e al di sotto degli 1,8 miliardi di sterline richiesti questa volta.
Storicamente, il paese è stato uno dei principali donatori del fondo. La sua assenza ha generato sorpresa nei circoli sanitari globali quando altri leader hanno impegnato quasi quindici miliardi di dollari a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre.
Altri paesi del G7 hanno aumentato le loro donazioni data la necessità senza precedenti dopo che la pandemia ha interrotto gli sforzi per affrontare altri bisogni sanitari urgenti.
“Questo fondo dà speranza e opportunità a milioni di persone che altrimenti soffrirebbero”, ha detto Andrew Mitchell, ministro britannico per lo sviluppo. Il Fondo globale ha accolto con favore il finanziamento, ma le organizzazioni di difesa hanno affermato che non era sufficiente.
“Per decenni il Regno Unito è stato un leader nella risposta globale a queste malattie infettive, ma non oggi non più”, ha dichiarato in una nota Mike Podmore, direttore di STOPAIDS.
Malaria No More ha affermato che il taglio potrebbe significare che alcuni prodotti salvavita che erano pronti per essere utilizzati, come le zanzariere di nuova generazione sviluppate a Liverpool, in Gran Bretagna, non ce la faranno a porsi a chi ne ha urgente bisogno.
Il Fondo globale stima di aver salvato 50 milioni di vite dal suo inizio nel 2002, ma il COVID-19 ha interrotto i progressi e la situazione non si è ancora ripresa, secondo il suo rapporto annuale pubblicato a settembre.
La Gran Bretagna ha reciso il suo budget per gli aiuti all’estero allo 0,5% del reddito nazionale nel 2020 dallo 0,7% precedente, poiché la pandemia ha messo a dura prova le finanze. Affronta continue sfide economiche e turbolenze politiche. Ha cambiato primo ministro due volte quest’anno a causa di disaccordi interni al governo. Ma in questa congiuntura Londra non si sta esimendo di attuare cesure alla propria spesa pubblica e cio’ sta fomentando disappunto ed accuse verso Goldman Sachs, giudicata da numerosi blogger ed opinionisti disallineati, essere la vera artefice della contemporanea formazione politica inglese e delle sue scelte legislative.