Le contromosse di Putin alle sanzioni

Lo slogan è fatto in russo recita così: «Sdelano nami, sdelano za nas», tradotto sta a significare prodotto da noi, prodotto per noi. È partita la risposta russa alle sanzioni applicate si appella a ogni risorsa interna e ai Paesi amici rimasti: insieme a loro, insieme a chi non si unirà al fronte delle sanzioni, ha assicurato giovedì Vladimir Putin in collegamento con il Governo, «risolveremo ogni problema con calma». Indipendenza, autosufficienza e sovranità russe ne usciranno rafforzate, ha aggiunto, mentre le sanzioni si ritorceranno contro l’Occidente sotto forma di rialzi dei prezzi alimentari e dell’energia.

Il piano è estremamente difensivo programma e prevede l’adozione di misure a sostegno dei produttori nazionali, che saranno chiamati a moltiplicare gli sforzi per sostituirsi alle importazioni straniere. Così il sindaco di Mosca Sergej Sobjanin sulla chiusura della catena McDonald’s «Ci dispiace che McDonald’s vada via, ci eravamo abituati ai loro hamburger». Ricordando però le numerose catene nazionali di fast-food, di livello non inferiore: a questi ultimi andranno grossi incentivi da parte del Governo Russo

Sul piano offensivo, Putin ha deciso di prendere contromisure nei confronti di tutte le aziende che hanno deciso di troncare i rapporti commerciali in Russia, chiudendo punti vendita o produzione. «Troveremo soluzioni legali, non c’è bisogno di azioni arbitrarie – ha detto – per trasferire queste imprese a chi vuole lavorare, in modo da non danneggiare i fornitori russi». Nello stesso tempo il presidente russo ha promesso protezione ai gruppi stranieri che intendono restare nella Federazione.

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