Arriva l’Unione Europea con 500 milioni di euro da stanziare per la guerra in Ucraina. Queste, almeno, le intenzioni dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE, Josep Borrell. Borrell ha sottoposto la sua richiesta ai capi di Stato e di governo riuniti a Versailles per il vertice dei leader consacrato alla crisi russo-ucraina e le misure di risposta e contenimento.
L’obiettivo di questa richiesta planata sul tavolo Ventisette è semplice: «La Russia non deve avere respiro, bisogna metterla sotto pressione». Le sanzioni, spiega, sono uno strumento della risposta europea al conflitto, il finanziamento della difesa ucraina un altro. E si decide di insistere su entrambi i fronti d’azione.
L’UE ha già trovato un accordo politico per sostenere resistenza e difesa di Kiev attraverso lo stanziamento di 500 milioni per fornitura di attrezzature alle forze armate ucraine nonché «attrezzature letali», in due parole si parla di finanziare armi. Una prima volta nella storia dell’Unione, progetto di riconciliazione e non di guerra, premiato proprio per questo con il premio Nobel per la pace nel 2012. Questo tabù di non sostegno militare è stato infranto il 27 febbraio. Se i leader dovessero accogliere la richiesta di Borrell, l’UE potrà dire di aver messo a disposizione della contro-offensiva ucraina un miliardo di euro nel giro di due settimane.
Questi soldi possono essere distribuiti “subito”, ha tenuto a ricordare l’Alto rappresentante arrivando alla reggia di Versailles per l’inizio della seconda giornata dei lavori. La situazione è drammatica al punto tale da velocizzare qualsiasi iter burocratico.