Conte svela scomodi retroscena alla Stampa

Da un COLLOQUIO CON “LA STAMPA” emerge che Guido Crosetto è un «irresponsabile». Giorgia Meloni è «un’ipocrita». Giuseppe Conte, parlando con questi modi, affonda il colpo contro il ministro della Difesa, dopo le sue affermazioni sul pericolo di «un’opposizione giudiziaria» al governo, ma in realtà mette nel mirino la premier. «Vedo che Crosetto cerca di sminuire la portata delle sue affermazioni dicendo che ha espresso solo una preoccupazione – spiega il presidente M5s -. Se fosse così, saremmo di fronte ad una chiara irresponsabilità da parte di un ministro di peso come quello della Difesa, che non può fare certe dichiarazioni con leggerezza».https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==

D’altra parte, sottolinea l’ex premier, Meloni non può fare finta di niente, è «intollerabile anche l’ipocrisia di Palazzo Chigi, che già in estate aveva sferrato un grave attacco contro la magistratura – avverte -. Ormai ci siamo tristemente abituati ai complotti immaginari, con cui si prova a distogliere i cittadini dalla vera emergenza: un governo che taglia sanità e pensioni, aumenta le tasse per i cittadini ed accarezza le banche». Un silenzio, quello di Meloni, che suona stonato anche su un altro tema sensibile, soprattutto per la prima presidente del Consiglio donna. «C’è stata una mobilitazione in tutta Italia, ed in particolare a Roma, con una partecipazione affollatissima come non vedevamo da anni – ricorda Conte-. E Meloni tace. La prima parola ha scelto di dirla soltanto con un post per strumentalizzare un atto isolato, che noi condanniamo, ma che non può oscurare la forza prorompente di una mobilitazione senza precedenti». Il riferimento è all’assalto tentato, a margine della manifestazione romana, alla sede del movimento «Pro Vita e Famiglia», su cui Meloni ha incalzato Conte e Schlein chiedendo una loro condanna dell’episodio.https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==

Ma, allora, prosegue il leader M5s, «visto che ha ritrovato le parole, Meloni rompa il silenzio anche sul suo ministro Crosetto, sulla fermata del treno ad personam di Lollobrigida e sulla vicenda di Gasparri (l’inchiesta di Report e gli interessi del capogruppo di Forza Italia nel settore della cybersicurezza, ndr)». Per l’ex premier «sta tornando una stagione di arroganza e privilegi della politica – sottolinea – che con il M5s al governo eravamo riusciti a tenere a bada. Questo è un messaggio devastante».

Conte parla da Napoli, dove ha consegnato agli attivisti 5 stelle un richiamo dello stesso tenore: «Dovremo essere sempre più ruvidi nei confronti di un certo sistema». In Comune ha partecipato proprio ad un evento contro la violenza sulle donne e poi ha incontrato il sindaco, Gaetano Manfredi, che con i fondi del Pnrr ha finanziato la riqualificazione di sei beni confiscati alla camorra, dai quali nasceranno quattro case rifugio per donne vittime di violenza ed i loro figli, un centro culturale e di aggregazione e un orto urbano solidale, dove le mamme ed i loro figli potranno trascorrere il loro tempo libero. A proposito di giovani, per riuscire a sensibilizzarli sul tema della violenza di genere, «dobbiamo coinvolgere anche gli influencer nei progetti educativi, altrimenti non riusciamo a raggiungere i ragazzi». Il presidente 5 stelle fa l’esempio di suo figlio, che «ha 16 anni ed anche la figlia della mia compagna ha 16 anni: sono a contatto con gli adolescenti, ma è davvero difficile poter intercettare i loro modelli culturali, che non passano dal dialogo con i genitori, ma neanche con la lezione del docente». Insomma, bisogna «lavorare a 360 gradi a tutti i livelli», avverte Conte, anche sulla dipendenza economica delle donne: «Se in Italia il 22% è in condizioni di dipendenza ed in Germania è il 6%, non possiamo prescindere da questo – spiega -. È la ragione per cui siamo favorevoli al reddito di libertà istituito nel Conte 2, che vorremmo portare in questa finanziaria a 1200 euro». Quindi, l’affondo sulla manovra: «I cittadini hanno bisogno di un governo adeguato e competente – attacca – che non si preoccupi solo di coccolare le banche, a cui sono stati graziati due miliardi ed in compenso ora sono a carico dei cittadini». Inevitabile, trovandosi in Campania, una domanda sul presidente Vincenzo De Luca, vera spina nel fianco per la segretaria del Pd Schlein e possibile ostacolo verso un’alleanza con il Movimento a livello regionale. Ma Conte non cade nel tranello: «A me interessano i progetti. Addirittura, quando ragioniamo di coalizioni sui territori delle amministrative, io non parlo mai delle candidature, ma sempre di temi e progetti. Si figuri se mi viene voglia di commentare singole figure». Solita postura rispetto alla faticosa costruzione di un’alternativa progressista alla destra, smentendo di volersi smarcare, come pure è sembrato durante la sua partecipazione al congresso di Sinistra italiana a Perugia. «Non mi tengo un passo di lato al campo largo, mi tengo con tutti e due i piedi nel centro del campo giusto». Una risposta che conferma la sua “ambizione da leader”.https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==.

Dalla parte avversa al Movimento 5 Stelle comunque in declino rispetto ai precedenti fasti, reclama la questione nodale di una politicizzazione della magistratura e del sindacato, ambi due supini rispetto a trattati capestro di matrice europea, alle prescrizioni belliche oriunde che obbligano maggiori esborsi ed inflazioni per l’Ucraina, agli sbarchi indefessi di clandestini ma al contempo rispetto alla perdita di contratti monstre per le aziende italiane, in seguito alla defenestrazione di Gheddafi ed il borseggio di Francia, Germania, Inghilterra, di zone commerciali ed energetiche di fatto contigue all’Italia sotto tutti i punti di vista. I progressisti italiani debbono fronteggiare invettive da parte di coloro che biasimano sindacati e magistratura sull’immobilismo in relazione agli obblighi vaccinali Covid ma anche alla capillarizzazione del Fiscal Compact, alla mancata cesura delle tasse per una platea multistrato ed alla elusione dei tagli sui costi energetici, dei carburanti; al mancato aumento degli investimenti pubblici per dare lavoro alle donne nei variegati settori pubblici a corto di personale. I progressisti capeggiati da Conte, la magistratura, i sindacati, risultano crivellati da critiche in quanto fautori di scioperi parziali per lo piu’ collegati a governi di destra, a fronte di neghittosita’ su tematiche religiose oltre che inerenti la Costituzione, come l’utero in affitto, la cultura degli aborti indiscriminati e le iniziative antirusse ed antipalestinesi in atto negli ultimi tempi.https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==

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