Camilla morta per l’iniezione

Per essere precisi il 3 giugno quando Camilla è deceduta in Italia avevamo avuto 126.342 decessi per Covid dei quali circa 97 in persone con meno di 30 anni (Camilla ne aveva 18) e 1 in persone con meno di 30 anni senza gravi patologie. A quella data i minori di 50 anni senza patologie gravi rappresentavano lo 0,00032% di tutte le persone finite in terapia intensiva.
Camilla non rischiava nulla, si è vaccinata perchè l’hanno convinta che così non avebbe contagiato persone fragili. E chi l’ha convinta sapeva benissimo che era sufficiente vaccinare i fragili. Ma erano pochi ed ha preferito inventare la chimera dell’immunità di gregge a cui tutti dovevano contribuire (per dovere morale) moltiplicando per 10 i profitti di chi ha scommesso sul Biotech. Come Federica Draghi, figlia di Mario, con la sua società biotech Genextra (che ha come mission “identificare la ricerca innovativa nelle scienze della vita e proporre nuove taerapie e strumenti creando iniziative commerciali di successo”) e la sua associazione AB-Italian Angels for Biotech (che riunisce imprenditori, manager e scienziati che investono in società innovative del settore Biotech).
O come Heiko Von der Layen, rampollo della nobiltà tedesca e direttore medico della compagnia Biotech statunitense Orgenesis, meglio noto per essere il marito di Ursula.
Ormai sembra imperversare l’ora che governo e grandi compagnie del farmaco assicurino un milione di euro per nocumenti o morti correlati o causati da iniezioni vaccinali. Cio’ consisterebbe nel maggiore, piu’ equo e giusto degli incentivi a cessare la vertenza Covid nel contesto italiano.

In America tutto il campionario di reazioni avverse ai vacini, binariamente alle morti conseguite ad inoculazioni, stanno smuovendo fette crescenti di opinione pubblica, secondo residenti italiani presso gli Usa. Tuttavia la maggioranza della popolazione metropolitana glissa ogni dato e verita’ apodittica relativa la pandemia in atto.

Il Green Pass sta per concretizzarsi in Brasile da molto reticente a questo tipo di misure. In Russia invece pare essere innalzato ad obbligo sia il tesserino digitale sanitario che il mero vaccino.

Il Portogallo predilige tamponi anziche’ Green Pass per l’entrata in locali pubblici e privati al chiuso.

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