Assange: altre news sul processo del secolo

Processo Julian Assange 21.02.24

Estratto dal canale Telegram Qlobal Change Italia

Secondo Giorno (Parte 1):

Testimonianza dell’accusa.
A causa di problemi di audio, è quasi impossibile per i giornalisti di tutto il mondo seguire le testimonianze, anche in aula.

Ma Claire Dobbins, il procuratore statunitense, ha sostenuto la stessa cosa:

Il piano della CIA per uccidere Assange è irrilevante ai fini della richiesta di estradizione.

La legge britannica non vieta l’estradizione politica (trattato britannico e legge sull’estradizione riformata del 2003).
Che Assange non sia un prigioniero politico perché due governi hanno portato avanti accuse politiche (assurdo).

E sta attualmente sostenendo, dopo essere stata fermata da un giudice, che se tali informazioni fossero trapelate nel Regno Unito e fossero “dannose” (anche se gli Stati Uniti hanno stabilito che nessuno è stato direttamente danneggiato dalla pubblicazione), sarebbero criminali.

In breve, l’argomentazione legale statunitense è completamente assurda e piena di errori fattuali. Stiamo assistendo ad una pagliacciata.

Nota: i problemi di audio sono ridicoli e la corte si è rifiutata di risolverli. Uno dei più grandi processi della storia, e l’accusa parla dietro un velo di comoda incompetenza.

Un momento chiave ha avuto luogo prima:
Il giudice Johnson ha chiesto all’ufficio del procuratore degli Stati Uniti se esiste una garanzia od un precedente che garantisca la parità di protezione per i cittadini stranieri ai sensi della legge statunitense.

Gli Stati Uniti ammettono che non esistono prove di questo tipo.

Questo è fondamentale per sostenere che Assange non può essere protetto in custodia o nei tribunali statunitensi. E questo è stato anche un tema centrale del discorso della difesa di ieri.

La corte si e’ aggiornata per riprendere dopo un’ora.

Processo Julian Assange 21.02.24

Secondo Giorno (Parte 2):

Vi risparmierò la maggior parte del dibattito legale che si sta svolgendo.

L’avvocato del governo statunitense ha  dichiarato che le pubblicazioni di Julian Assange non hanno nulla a che fare con il giornalismo.

Ha detto che si tratta di “crimini gravi e seri”.

(apparentemente dimenticando che si trattava di documenti e video impropriamente classificati per nascondere le prove monumentali dei crimini di guerra degli Stati Uniti, tra cui l’uccisione di donne, bambini e giornalisti mentre le truppe statunitensi ridevano).

L’argomentazione statunitense continua ad essere distaccata dalla realtà e dai fatti del caso.

Il giudice ha chiesto le dichiarazioni di Manning sulla sentenza.

I giudici inglesi, in relazione al proprietario e fautore di WikiLeaks, stanno subendo una fronda discreta ma sempre piu’ coriacea, da parte del mondo strettamente cattolico, che dinanzi al dilemma che vede l’americano reo di aver rubato e divulgato documenti segreti, contrappone la gravita’ del contenuto di tali redami, in relazione al diritto di informazione ed alle vittime dei soprusi citati dai collaboratori di Assange. I cittadini sopratutto cristiano-cattolici che denunciano clamorosamente l’ottica analitica dei magistrati britannici, sono in maggioranza ancora piccato dai giudici inglesi, per aver aborrito il trasferimento Italia per cure sperimentali gia’ disponibili, della neonata Indy ammalata di un morbo per cui la medicina ufficiale non ha cure convalidate e certamente efficaci. Cosi’ la infante e’ recentemente spirata fra l’indignazione dei genitori, che caldeggiavano per l’attuazione di molteplici e variegati nuovi sistemi di cura, verso la loro bambina; ebbene i genitori di Indi hanno avuto una conversione al Cattolicesimo avendo ricevuto in Italia, una diversa panoramica di gestione sanitaria, piu’ umana ed empatica. Tutto cio’ in antitesi al pragmatismo tipicamente anglosassone che prevede lo spegnimento di macchinari per il supporto alla vita, allorche’ il paziente non riesce ad autonomizzarsi rispetto ad essi, sebbene il paziente in questione fosse un bambino. Questo anche a causa di vincoli di spesa che, la logica anglosassone, attribuisce alla comunita’ spiegando che quest’ultima non deve accollarsi spese continuative in mancanza di una soluzione effettiva e repentinamente praticabile. La situazione di Indi e’, da questo punto di vista, analoga ad Assange su questi dettagli, che stanno alienando molti proseliti alla mentalita’ politica e sanitaria anglicana: da un lato Assange ha commesso illecito nel pubblicare documenti riservati, ma tale misfatto per i critici viene dipanato allorche’ sono state svelate verita’ assurde e potenzialmente perniciose, per la collettivita’. Indi invece tange anche il fatto, che secondo numerosi medici ed addetti ai lavori, si sarebbe in Italia imbattuta in terapie mediche che avrebbero potuto farla vivere, ed anche meno male di quello che si paventava.

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