All’attacco scattano multe per i no vax over 50

Foto ImagoEconomica

Pensavano che tutto fosse finito ma non è andata come speravano: dopo un mese e mezzo dall’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale (15 febbraio) per gli over 50, stanno per partire le prime multe ai no vax che hanno comunque deciso di non vaccinarsi. Infatti, i primi 200mila avvisi sono stati consegnati a Poste Italiane che da lunedì 4 aprile invierà le missive.

I numeri dicono che sono quasi due milioni i non vaccinati, (a condizione che i conteggi siano esatti) gli italiani che stanno per vedersi recapitata la multa da 100 euro per non aver rispettato l’obbligo di immunizzazione imposto dal governo Draghi con il decreto dello scorso 7 gennaio che dava qualche settimana di tempo per mettersi in regola iniziando il ciclo vaccinale anti-Covid. Il  Corriere ricorda, l’entrata in vigore delle multe è datata 1° febbraio mentre l’obbligo del super green pass per i lavoratori (vaccino o guarigione) è diventato obbligatorio, come detto, il 15 febbraio. La pena per chi non ha voluto vaccinarsi è stata la sospensione dalla mansione lavorativa e stipendio congelato pur senza il rischio di un licenziamento è doveroso anche aggiungere che numerose sono state le causa avviate dai dipendenti che si sono visti recapitare la sospensione dal lavoro. Anche con il termine dello stato d’emergenza (31 marzo), l’obbligo vaccinale resterà comunque in vigore fino al 15 giugno: l’unica differenza è che agli over 50 adesso è concesso recarsi al lavoro pur con un tampone negativo (green pass base).

Hanno 10 giorni per mettersi in regola

Da ora in poi, Fisco e ministero della Salute invieranno le lettere a mezzo posta. Per obbligo vaccinale dal primo febbraio si intendono le tre dosi complete di vaccino . Le multe, però, seguiranno il classico calendario vaccinale e le indicazioni del ministero. Ci sono delle differenze riguardo le multe, chi si è immunizzato in ritardo avrà una sanzione diversa da chi avrà avuto un problema con il giorno fissato per la vaccinazione e da chi è guarito: tre situazioni diverse e tre sanzioni differenti. L’unico modo per non vaccinarsi è ottenere l’esenzione del proprio medico, tramite certificato, che dimostri come quel soggetto non possa vaccinarsi per motivi di salute. Al momento non siamo a conoscenza del numero esatto degli italiani che hanno diritto a questo certificato: chi avrà ricevuto l’avviso, comunque, avrà 10 giorni di tempo per comunicare all’Asl la propria posizione: scaduti i termini, l’Agenzia delle Entrate procederà con la notifica della cartella di pagamento.

Gli elenchi inviati alle Entrate

Il ministero della Salute ha già provveduto a inviare all’Agenzia delle Entrate tutti i codici fiscali degli over 50 non vaccinati a seguito dell’obbligo pubblicato in Gazzetta ufficiale grazie al Dpcm del 4 marzo. Secondo quanto appreso, in pochi giorni sono stati già inviati e superati 600mila codici fiscali inviati. Il Fisco ha poi “incrociato” gli elenchi del ministero della Salute con quelli che risultano all’anagrafe vaccinale bacino dei dati di tutte le Regioni. Successivamente, ha iniziato ad avviare “la produzione delle comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio” che saranno consegnate nei prossimi giorni.

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