In America ed Europa vige un grande pantano, che vede Trump candidato repubblicano singolarmente indicato all’unanimita’, ma anche zelante nel dichiarare che, appena ritornera’ alla presidenza dell’America, instaurera’ dei dazi al 30% contro la Cina, ridimensionera’ e plasmera’ la Nato su un modello effettivamente antiguerrafondaio, recidera’ i fondi sesquipedali che gli Stati Uniti profondono per l’Oms, ed impedira’ che quest’ultima possegga tutta la discrezionalita’ attuale sulla creazione, erogazione ed iniezione forsosa, di vaccini.

Donald Trump ha asserito anche che e’ opportuno regolamentare anche il macrocosmo della Sylicon Valley, per scongiurare ulteriori fenomeni di censura e restituire liberta’ di parola ai cittadini americani. L’ex presidente degli Usa, per una questione di autotutela rispetto alla censura imperante, le false accuse, la possibilita’ di partecipare ad elezioni democratiche e continuare a comunicare con i propri seguaci social, ha lanciato un proprio canale televisivo digitale, Oan, ed una piattaforma social privata denominata Truth. Da qui imposta la narrazione politica che coadiuva pezzi crescenti di opinione pubblica americana che tange la classe media, i lavoratori ed i piccoli imprenditori, che attualmente annaspano tra carovita, inflazione, tasse crescenti e costi bellici ed energetici, inenarrabili. Donald Trump non si esime nemmeno dal tangere l’apparato bancario privato che contrassegna la Fed, lasciando intuire che i il suo esecutivo smantellera’ il governo ombra ripristinando completamente, i diritti degli americani.

Il magnate americano rimarca sovente che il governo Biden e’ incapace di calmierare l’inflazione ed interrompere la guerra per procura contro Putin: il che grava in maniera smodata sull’erario degli Usa, in quanto gli sforzi bellici ed il finanziamento reiterato all’Ucraina, comporta per Trump, un’innalzamento delle imposte e, contemporaneamente, un’implementazione dell’inflazione. Il candidato repubblicano alla ventura presidenza americana reclama una rimodulazione dell’Oms giacche’ il potere di tale organizzazione, si appresta a travalicare i confini dello stato dal punto di vista legislativo e legale. Trump rincara la dose di quella che viene definita dalle sue nemesi come demagogia, affermando che la Cina e’ un nocumento per l’economia delle piccole e medie imprese americane, per cui va estromessa dal Trattato Mondiale sul commercio. Trump enfatizza sovente che il futuro appartiene ai patrioti anziche’ ai globalisti, e che la Cina consiste in una iattura cui spetta sborsare cifre immani al mondo, a causa dei danni letali causati dalla pandemia originata proprio nei pressi di Shangai. Trump attraversa in patria, va confessato, anche moti riottosi dei cittadini, sebbene molti sulla sponda repubblicana, che lo accusano di esacerbare gli animi cavalcando l’onda lunga del dissenso: il tutto in un clima d’odio apparentemente irreversibile. Donald Trump non si esime dal definire felloni coloro che appoggiano le politiche innestate sul cambiamento climatico e l’esigenza di rimodulazione edilizia, mobile, domestica, aziendale, in chiave di salvaguardia ambientale. L’imprenditore statunitense sostiene il concetto di liberta’ economica da tutelare, nei confronti degli americani, lasciandogli la scelta di adoperare automobili elettriche oppure macchine tradizionali. Ma il tutto senza prescrizioni governative e fiscali.

Trump pretende che il corpo docente non abbia la possibilita’ di insegnare precetti esclusivamente progressisti e secolarizzati, che suffraghino la assoluta liberta’ sessuale, la sessualizzazione precoce, l’introduzione di tematiche gender, la equiparazione totale tra eterosessuali, omosessuali, bisessuali, pansessuali e l’esortazione discreta, alla transizione sessuale. Inoltre aborrisce, il candidato presidente repubblicano, la decisione che si sta dibattendo a livelli apicali, di vietare le armi per i cittadini, in base all’altalenante numero di attentati terroristici presso le scuole. E su questo tema allude alla diminuzione di violenze, rapine ed attentati, allorche’ i cittadini hanno posseduto un numero ingente di armi. Viceversa odiernamente, sostiene Trump, con l’immigrazione incontrollata e la poverta’ crescente, ci sono citta’ come Chicago oberate da criminalita’, delinquenza, rapine ed omicidi.

Trump imputa la responsabilita’ dell’insicurezza che avvolge perfino Detroit e centri urbani analoghi, alla neghittosita’ di amministratori locali, giudici ed enti di polizia del posto, che in ossequio alla narrazione dem vigente, omettono di svolgere in modo necessario il proprio lavoro, suffragando cosi’, la delinquenza. Qualora Trump salisse al potere, potrebbe sfaldare l’Europa di stampo globalista arroccata su istituzioni transnazionali e centralizzate su interessi privati, come Nato, Onu ed Oms. L’Europa attualmente e’ gravata da proteste multiple ed incrociate, che coinvolgono i lavoratori, gli artigiani e gli agricoltori. Quest’ultimi, in base a sparuti esponenti che si sono confidati con Adfnews.it, quotidiano nazionale, lamentano che la farina di grillo importata dal Canada sottoforma di grano. Inoltre gli agricoltori aborriscono le proposte dell’Ue, nel venire pagati per non coltivare ed attualmente non favorire di ausili economici per carburante e fertilizzanti.

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