Giorgia Meloni è approdata un paio di giorni addietro, all’assemblea nazionale della Cigl, principale e più antico sindacato italiano, imbattendosi in fischi, critiche ed intonazioni di “Bella ciao”, ma replicando in modo assertivo di non scandalizzarsi affatto delle rimostranze, in quanto viene fischiata in maniera reiterata dall’adolescenza. Dunque la platea numerosa ha iniziato a placarsi, ascoltando le proposte del presidente del Consiglio italiano, che ha enfatizzato l’organizzazione sindacale come estremamente prestigiosa nonché cruciale per gli interessi nazionali. Deferenza del leader di Fratelli d’Italia che ha aggiunto quanto la divergenza di visioni politiche ed economiche si debba smussare dinanzi a temi cardinali come l’unità nazionale, che si presenta assolutamente vitale in questa congiuntura in cui imprese e società civile annaspano ed è a rischio l’intera tenuta finanziaria e bancaria dell’Europa, con il corollario dell’Euro.
Giorgia Meloni si trova in una situazione di perdita costante dei proseliti, dal punto di vista multidirezionale, a causa della cesura verso il reddito di cittadinanza, la subordinazione a politiche transnazionali che continuano a far sbarcare clandestini in guisa superiore dei governi sinistrorsi precedenti; la discreta apertura al Mes, il sostegno incondizionato alla guerra in Ucraina, il rincaro dei carburanti e principalmente, il blocco dello scambio d finanziamenti dei crediti fiscali edilizi a causa di questioni di ragioneria attribuite alla Bce. Così fioccano i commenti relativi il confronto tra Meloni e base della Cigl, che focalizzano il discorso per lo più promozionale del premier italiano, il quale ha eluso i temi caldi inerenti la necessità di incriminare le Ong forestiere come vettori di sbarchi clandestini incondizionati, ma anche l’obbligo di calmierare inflazione e fisco per mezzo di un massiccio aumento di spesa pubblica a deficit, in maniera garantita. I sondaggi verso Meloni vedono la fine della luna di miele con gli italiani alla luce anche dei video virali che mostrano il Primo ministro alludere alla velocità con cui avrebbe bonificato di mille euro le partite iva, i precari ed i disoccupati oberati dal caro-vita, dalla penuria di lavoro, dallo stallo economico originato dalla pandemia.
Giuseppe Conte dei 5 stelle dispone di pconsensi apparentemente in forte ascesa ma ormai scevri di quel numero e salto immani che ne hanno garantito la vittoria nelle ultime due elezioni. Mentre in un confronto televisivo recente sui canali Mediaset impazzavano invettive e cori antitetici alla Meloni da parte di una piccola schiera di imprenditori edilizi, l’ex presidente del Consiglio pugliese si è perentoriamente dissociato da tale iniziativa, minacciando di abbandonare lo studio in caso di mancata cessazione di tali attacchi. In base a questa uscita da parte di Conte, che caldeggia quasi sempre il ripristino del reddito di cittadinanza com’era, del finanziamento pubblico ai crediti edilizi ed al loro scambio, ebbene prendendo così coriacemente le distanze dal manipolo di imprenditori che scagliavano improperi su Meloni, anche Conte si è ritrovato in gruppi Telegram e Facebook dal folto seguito: essi lo hanno additato come falso oppositore ed in realtà collegato nonché in combutta con l’impopolare agenda governativa che caratterizza Giorgia Meloni. Quest’ultima sta comparendo in copertina ad importanti settimanali e mensili anglosassoni come politico fortemente apprezzato ed in procinto di compiere importanti azioni per l’Italia. Il che fa dedurre una sorta di disponibilità ed imbarazzo dell’esecutivo, nel prosieguo di disposizioni non effettivamente vantaggiose per il Bel Paese; ma anche la perdita di vitalità e potenza del Movimento 5 stelle, il quale sebbene abbia recuperato molteplici elettori, non sembra detenere quella potenza popolare tale, da penetrare ogni istituzione ed attuare riforme immani.
Vocabolario
*Immani: grandi.
*Reiterata: continua
*Proseliti: consensi.
*Molteplici: tantissimi.
