Si trovavano a largo dell’Oceano Pacifico, a bordo di un sottomarino lungo 20 metri e largo 3: trasportavano 3.200 chili di cocaina suddivisi in 185 pacchi, quando la Marina militare colombiana li ha fermati, li ha arrestati e ha sequestrato il mezzo. L’operazione contro i quattro narcotrafficanti è scattata il 7 ottobre, dopo che unità navali avevano rilevato una nave sospetta. Il carico sequestrato, valutato in circa 107 milioni di dollari, è stato in seguito inviato in un laboratorio, dove si è avuta la conferma che si trattava proprio di cocaina. I quattro uomini a bordo sono stati poi portati a Tumaco, comune del dipartimento di Nãrino.

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A quanto riferisce la Marina, si tratta del 19esimo sottomarino sequestrato nel 2023 nelle acque del Paese sudamericano. Si tratta infatti di mezzi usati spesso dai narcotrafficanti colombiani, in un momento in cui lo stupefacente bianco si accinge a raggiungere il primato come materia di esportazione dalla Colombia. E scalzando il petrolio. Infatti, a quanto riferisce l’economista Felipe Hernandez, i ricavi dalle esportazioni di cocaina avrebbero raggiunto i 18,2 miliardi di dollari nel 2022, contro i 19,1 miliardi rappresentati dall’export dell’oro nero, mentre la quantità di terreno coltivato con piante di coca è aumentata del 13%, raggiungendo il record di 230mila ettari.

Sul versante della droga, la cui richiesta rimane orientativamente stabile nel mondo occidentale e sempre molto alta, desta sgomento e preoccupazione la nuova sostanza psicotropa che morti e nocumenti assurdi, sta disseminando in Messico, America ed altri stati sudamericani. Dalle immagini raccapriccianti che circolano in rete, si evince quanto i soggetti che fanno uso della nuova droga in questione, si divarichino per strada in condizioni di completa assenza, con arti poggiati sull’asfalto in forma raccapricciante, proprio alla stregua di cadaveri poco animati trasposti nei peggiori cinema dell’orrore. Mentre la cocaina, la marijuana, l’alcol, il fumo, si recapitano facilmente per persone di tutte le eta’, la droga “zombie” attualmente non si riscontra nell’Europa “che conta”, tuttavia sempre piu’ persone paventano un’imminente arrivo, che sarebbe davvero esiziale per i giovani: essi sono tossicodipendenti con percentuali a due cifre e cio’ spaurisce genitori ed opinione pubblica, in quanto, nella fattispecie della droga “zombie”, si sa per certo essere di gran lunga peggiore dell’eroina, economicamente accessibile, ma quasi impossibile nelle guarigioni.

Nel mondo l’omerta’ e la corruzione che non inficiano assolutamento lo smercio delle peggiori sostanze psicotrope, sono palesi, risapute e coinvolgono una dovizia di soggetti che spaziano dal mondo delle forze dell’ordine, della politica, dell’economia, delle istituzioni portuali e dei lavoratori locali, per cui e’ impossibile sgominare senza dei controlli draconiani che ridimensionerebbero i diritti individuali e collettivi. Ma ad ogni modo, seppure si volessero attuare tali procedure, manca la chiarezza, oltre all’esistenza, di un organo apicale e pubblico, rispondente alla Costituzione, che controlli i controllori eludendo speculazioni di ogni tipo e da parte di chiunque.

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