E’ una rincorsa alla palestra prima o dopo il lavoro, da anni ormai, in occidente.

Palestra come emblena di contemporanea agora’ al fine di incontri sociali, costruzioni relazionali e sessuali e scambio di idee e ragionamenti depauperati. Ma deponendo il vantaggio lavorativo che parte dalla diffusione delle palestre, che da lavoro a moltitudini di istruttori, produttori di beni per il fitness sul piano gastronomico e tecnologico, la palestra assurge a status economico individuale e volano di benessere individuale impiantato sulla magrezza corporale, sopratutto.

L’appunto che attesta la perdita di peso derivante dall’assunzione di cibi salutari ed ipozuccherati ora, diviene essenziale sul piano collettivo, se si allude ad esigenze di tempo libero che scarseggia, portafogli che rimpicciolisce ma non esteticità che aumenta. La magrezza si ottiene edulcorando la propria alimentazione con degli “sgarri” alimentari solo bisettimanali, da cui discenderà una maggiore salute, una facile magrezza ed una conseguente sensazione di felicità.

Siccome tuttavia esiziale sarebbe veicolare un messaggio del genere, per tutto l’indotto che gravita sull’universo del fitness, al fine di non svuotare le palestre va rammentato che la magrezza non basta per i canoni contemporanei di bellezza, tantomeno per quelli di giovinezza, giacchè l’attività motoria e il fitness rimangono essenziali per costruirsi massa muscolare, la quale riempie le sacche di pelle dimagrita e quelle ravvizzite dall’invecchiamento. Oltre che per rafforzare la disciplina mentale fondata sul mantenimento fino in tarda età di pratiche motorie, la palestra può continuare a creare esteticità sopratutto dal punto di vista della bellezza scultorea scaturita dalla presenza di salutare muscolatura; la magrezza effettiva invece, deriva quasi del tutto dall’adozione e mantenimento di abitudini alimentari slegate da zuccheri industriali e prodotti composti da carboidrati trattati di ogni sorta.

Ma le palestre oggi trapiantate on line non favoriscono piu’ serotonina e relazioni sociali per cui e’ vitale la loro riapertura ed un ristoro psicologico alle persone che la frequentavano, sottoforma di permessi alla frequentazione di esse, almeno per tutti i gruppi in cui si desidera dividere le persone.

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