Il business dei Rockefeller grazie alla medicina

Nel 1910 viene pubblicato il Rapporto Flexner. Rockefeller, il grande capitale americano, l’industria chimica e petrolifera trasformano la medicina in un business. La salute diventa un affare. Si decide quali università finanziare; nei consigli di amministrazione vengono posti dei controllori.
Tutti la medicina olistica o tradizionale, l’omeopatia, la fitoterapia, vengono sistematicamente distrutte per la crescita ipertrofica della medicina allopatica; il trionfo delle molecole e della chimica, il controllo militare di tutte le Università di Medicina e dei centri di ricerca.
L’industria chimica e quella petrolifera creano e poi fagocitano la nuova industria farmaceutica.

Tempi nostri. L’industria informatica prende il posto di quella petrolifera. Oltre gli asset tradizionali , le Università, i centri di ricerca, l’industria farmaceutica, prende il controllo, sempre attraverso l’uso del danaro di tutte le agenzie mondiali della salute a partire dall’OMS. E decide delle strategie mondiali ……

“….. Alcune potenti organizzazioni industriali e bancarie come la Fondazione Rockefeller, la Fondazione Carnegie e JP Morgan, assieme all’AMA stessa finanziarono il Rapporto Flexner.
L’incarico di condurre una valutazione di 155 facoltà di medicina situate in tutta l’America del nord fu dato ad un certo Abraham Flexner.

Flexner aveva valutato i vari metodi di insegnamento utilizzati in ciascuna scuola allo scopo di impostare e preordinare il sistema standardizzato della medicina che i suoi committenti intendevano realizzare.

Prima della pubblicazione del Rapporto, quella che molti ancora oggi definiscono medicina alternativa, era semplicemente la medicina antica, la medicina della tradizione.
Va detto che nel XIX secolo la formazione in campo medico veniva attuata principalmente secondo tre modalità:
– programmi di tirocinio in cui i medici del luogo fornivano agli studenti un’istruzione pratica;
– istituzioni private in cui i medici tenevano lezioni a gruppi di studenti nelle scuole di medicina di loro proprietà;
– programmi di tirocini universitari in cui gli studenti ricevevano una combinazione di formazione didattica e clinica all’interno di accademie ospedaliere collegate all’università.
All’epoca vi erano un gran numero di scuole di pensiero e ogni sorta di approccio alla medicina, ognuna con i suoi risultati e benefici. Le scuole di medicina erano oltre 650 soltanto in America.
L’idea dei gruppi Rockefeller e Carnegie era di unificare la medicina in un unico sistema, sottoposto al loro controllo.

Molte scuole di medicina operavano come dipartimenti didattici a scopo di lucro, nei college così come nelle università si accettavano praticamente tutti quelli disposti a imparare e in grado di pagare la retta.
Prima del Rapporto Flexner non esisteva ancora una vera e propria Industria Farmaceutica.
Le cose però cambiarono in fretta dopo che l’industria petrolifera intravide il potenziale profitto: grazie alla chimica organica potevano alterare le molecole, basate sul petrolio che loro estraevano, trasformandole .
Nacquero così i primi brevetti, i primi farmaci chimici, le prime molecole attive.

Flexner e la sua squadra d’élite denominata Hopkins Circle crearono il terreno per far sì che l’AMA assumesse il controllo totale del sistema didattico, creando di fatto un monopolio medico, eliminando tutta la concorrenza alla formazione medica basata sul modello petrolchimico.
Il passaggio cruciale di questo piano consisteva nell’utilizzo dei soldi e della soglia minima di finanziamento, garantendo così che le donazioni in milioni di dollari delle lobbies andassero solo alla formazione delle scuole di medicina «certificate» da loro.

Questo provocò la scomparsa di moltissime scuole esistenti, perché gli studi universitari trovandosi nell’impossibilità di mandare avanti una facoltà, sospesero le loro attività.

Carnegie e Rockefeller avevano cominciato a far piovere centinaia di milioni di dollari nelle scuole mediche in cui si insegnava una medicina basata sull’uso massiccio di farmaci.
Il cambio dei finanziamenti alle scuole veniva richiesto di continuare ad insegnare materie esclusivamente orientate all’impiego di farmaci senza attribuire alcun importanza alla medicina naturale.
Qualsiasi scuola medica che insegnasse qualcosa di diverso dal loro programma finì per chiudere a causa delle pochissime iscrizioni e della mancanza di soldi.

Scuole di omeopatia, chiropratica, fitoterapia furono costrette a chiudere i battenti. Entro il 1925 più di 12.000 erboristi avevano smesso di esercitare la loro attività, e in pochi anni più di 1.500 chiropratici sarebbero stati perseguitati a norma di legge per «ciarlataneria».

Le 22 scuole di medicina omeopatica dagli inizi del secolo si sarebbero ridotte a 2 nel 1923. Nel 1950 tutte le scuole in cui si insegnava l’omeopatia erano state chiuse.
In totale il numero delle facoltà di medicina passarono da 650 a 50 e in qualche decennio la salute mondiale cadde nelle mani dell’élite (Carnegie, Rockefeller, JP Morgan, ecc.) .

Tale Rapporto ha definitivamente privato la medicina di tutta la sua vita, trasformandolo in un vuoto meccanismo per la generazione di profitto…”

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