Giuseppe Conte e’ l’avvocato di prestigio mondiale che incarna il nuovo corso del Movimento 5 stelle in seguito alla presa delle redini lasciate da Luigi di Maio, odiernamente politico di spicco in ambito Ue, Nato ed Onu che e’ stato posizionato dall’assetto di potere europeo, a gestire l’area mediorientale come delegato di fatto, per Ue ed America. Il sedicente avvocato del popolo nonche’ ex presidente del Consiglio pugliese disarcionato dopo qualche mese proprio da Draghi, si esimera’ dal partecipare alle elezioni europee cercando di suffragare eterogenei e nuovo candidati dell’ex movimento di Beppe Grillo, in crisi apparentemente irreversibile di consensi. Giuseppe Conte e’ un professore e giurista che ha impugnato il diritto alla Golden share per l’Italia in relazione al caso Ilva, la maggiore industria siderurgica d’Europa stocasticamente ancora pubblica, rendendo possibile al Vaticano, nell’epoca in cui Conte figurava proprio suo avvocato, di una lussuosa palazzina situata in uno quartieri residenziali piu’ prestigiosi di Londra. Giuseppe Conte si e’ reso artefice del Superbonus edilizio che ha portato l’Italia fuori dallo stallo economico Covid ad onta della negazione di sostegni economici incondizionati verso imprese, impiegati e liberi professionisti e si e’ reso protagonista di un agone tra Italia ed Europa in un frangente in cui i finanziamenti pubblici verso Germania e Francia piovevano a pioggia, sottoponendo gli stessi verso l’Italia, a criteri che esigevano ulteriori privatizzazioni, cesure alla spesa pubblica ed innalzamento delle gabelle. Conte pronuncio’ una frase che spauri’ l’intera impalcatura europea affermando: o ci date i soldi oppure provederemo a finanziarci da soli. Allorche’ la Bce autorizzo’ il Pnrr che, per quanto insufficiente rispetto alle esigenze del Bel Paese, si e’ rivelato superiore ai finanziamenti provvisto verso gli altri grandi paesi europei.
Giuseppe Conte e’ un avvocato che ha curato proficuamente gli interessi di numerose ed ingenti aziende italiane, e sebbene sia stato tacciato di dissenso controllato da personalita’ con grande impatto digitale quali Morris San od il giudice defunto Paolo Ferraro, si e’ recentemente schierato contro l’agenda europea innescata sul Fiscal Compact e contro il Sionismo che in Palestina si sta macchiando di genocidio ed inosservanza dei trattati internazionali. L’ex presidente del Consiglio ha rintuzzato ai microfoni di una importante emittente nazionale, gli attacchi nei suoi confronti promanati da Meloni, che lo ha definito artefice del lievitamento dei prezzi inerenti l’edilizia e l’aggravio fiscale a causa della possibilita’ offerta ai privilegiati, di ammodernare le proprie magioni ad ufo e scaricando i costi sul debito comune. Conte ha a tal proposito precisato che dal Superbonus sono scaturiti introiti fiscali monstre che hanno consentito all’erario ed al sistema paese, di non affondare. Tutto cio’ binariamente allo sgravio fiscale attuato verso la classe media ed i facoltosi. A tal proposito Conti ha mentovato l’attuale primo ministro d’Italia, di tacito assenso a tutelare Santanche’ per aver borseggiato lo stato e silenzio sulla mancata tassazione degli extraprofitti bancari concretizzati in concomitanza con l”abrogazione del reddito di cittadinanza, con la recisione dei prestiti ad imprese e privati e l’aumento di tasse indirette ed inflazione.
Conte ha declinato ogni sua responsabilita’ in relazione alla presente stasi economica italiana, asserendo che il Superbonus edilizio e’ stato immantinente cessato dal governo Draghi ma che il suo esecutivo ha operato solo per sei mesi, per cui non ha potuto ultimare il duplice progetto che coinvolgeva da una parte il Superbonus per tutti: in modo da garantire maggior liquidita’ fiscale, efficientamento energetico in ottica anche ecosostenibile, aumento di assunzioni e numero di imprese. Dall’altro allegare il reddito di cittadinanza ad un meccanismo di sgravi fiscali, formazione professionali e nuove assunzioni.
Sul generale Vannacci il capo del partito grillino ha parlato di palese ignoranza verso peculiari tematiche che affronta in maniera altalenante; e superficialita’ allorche’ il generale indicato dalla Lega, allude ad argomenti di mera attualita’. Conte si definisce moderno progressista avendo optato per la cessazione di invii bellici a Kiev ed il suo diniego a non collaborare con enti forestieri ne’ a fare conferenze ben remunerate in giro per il mondo, per un pericolo di conflitto di interessi in quanto conoscitore di dinamiche e segreti di stato perniciosi verso l’Italia, se spiegati o venduti nazioni od entita’ antagonisti del Bel Paese.
Lo scrivente dichiara di non votare per i Cinque stelle ne’ aver ricevuto emolumenti da parte di Conte od associazioni affini per redigere tale editoriale. Bensi’ di aver riportato questioni importanti secondo il principio di diritto all’informazione, imparzialita’ e pluralismo giornalistico.