Zuckerberg censura l’intervista a Putin ed il sito x22report

Invasi dagli algoritmi come risultano essere gli abitanti dell’emisfero planetario piu’ sviluppato, va rimarcata la dimensione discrezionale degli algoritmi che calpesta la liberta’ di espressione ed il diritto di permanenza nel macrocosmo del web. Facebook cancella i post che contemplano la recente intervista di Putin a Tucker Carlson, ad onta del fatto che in teale eclatante e lunghissima esposizione verbale, il presidente della Federazione russa non esprime attacchi diretti, denigrazioni o notizie false, verso il conglomerato di potere che detiene il social piu’ importante del mondo ed anche il controllo dell’Occidente intero eccettuata la Russia. Putin focalizza fatti, eventi, dichiarazioni storiche e moderne assolutamente reali e pertanto inconfutabili. Desta sgomento che tale sorte la soffra pure, nella infrastruttura Facebook, il sito Xreport22 laddove stazionano tutte le fonti che danno adito ai video su Odysee.com e ripresi dal canale Telegram Qlobal changeitalia; ma tacciati di complottismo e disinformazione. Facebook ed i maggiori sistemi di controllo e gestione industriali del mondo, fanno perno sugli algoritmi per funzionare e selezionare delle scelte, il che riflette un rischio di meccanizzazione dei processi di vita, una degradazione comune sulla lunga distanza, la perdita di potere umano ed istituzionalez in favore di una tecnologia fallibile comunque. Che va subordinata al controllo ed alla volonta’ umana e politica, alla fine. Trump fu assertivo con il proprietario di Facebook a quanto pare afferente per linea di parentela, con la dinastia Rockefeller: gli disse che se avesse nuovamente interferito con le elezioni come accadde con Biden, lo avrebbe incarcerato. Ad ogni modo Cesare Sacchetti lamenta ancora limitazione Facebook del pubblico nei suoi confronti. Nonostante goda di oltre sessantamila seguaci su Telegram. Sulla Russia una sua cittadina residente a Napoli afferma che nulla avverso a Putin si possa pubblicare su Vk, il Facebook russo di proprieta’ governativa. Medesimo discorso per il presidente della Cina Xi Jimping che si e’ autoproclamato imperatore a vita.

Jimping formatosi nel miglior college di Londra, come sostiene monsignor Vigano’, e’ proiettato ad imporre alla Cina un Comunismo che eredita il lato peggiore del Capitalismo in ottemperanza ai propri agganci euroatlantici che necessitano della Cina comunista per allungare la vita dell’asfittico capitalismo neoliberista. Quello incentrato sulla delocalizzazione, sullo sfruttamento salariale, sulla cesura dei diritti e sulla concorrenza sleale di contesti pressoche’ comunisti come Cina o Cuba. Il tutto e’ deittico a non cambiare questo sistema fondato sull’adozione della moneta debito, sul capitalismo sregolato ed incessante. Sulla negazione dei diritti costituzionali nazionali e planetari, sull’esistenza e dettami della Provvidenza. I comunisti cinesi aborriscono i cattolici alla stregua dei dittatori africani e mediorientali. Avendo obbligato il pontefice ultimo ad insediare cardinali compiacenti al Comunismo ed alle dittature locali in generale, per lenire i messaggi e le esortazioni cristiche.

E’ opportuno riportare l’intelligenza artificale, i social media, le istituzioni ed il mercato finanzjario, binariamente alla politica ed alle multinazionali, sotto l’alvo delle Costituzioni e della legge divina.

assolutamente rea