Ventimiglia Scenario Di Orrore Per Bambino Di Sei Anni.

Di Rita Lazzaro

Otto costole rotte, un polmone collassato, milza spappolata: e’ questo lo stato in cui versa il bambino di 6 anni trovato a bordo strada a Ventimiglia.

Il compagno della nonna aveva raccontato di un’auto pirata che aveva travolto il piccolo, ma le immagini delle telecamere lo smentirebbero. Il piccolo è ora ricoverato all’ospedale Gaslini di Genova.

In un primo momento, la coppia aveva raccontato che, a causa di un eccesso di distrazione, avevano perso di vista il piccolo e poi lo avevano ritrovato vicino casa in strada, ma ferito. Il bambino era stato raccolto dal compagno della nonna e portato in auto sul posto di lavoro del padre, ad almeno 2 chilometri di distanza dal luogo del ritrovamento: l’uomo aveva parlato di un investimento da parte di un’auto pirata, ma le telecamere della zona non avevano rilevato il passaggio di mezzi.

“Non riesco a darmi pace. Non posso sopportare che al mio bambino sia stato fatto tutto questo. Ha avuto anche la faccia di venirmi a dirmi in ospedale ‘forza’! Devi marcire lentamente”.

È questo lo sfogo del padre della piccola vittima.

Dal proprio profilo Facebook il genitore ha aggiunto: “Dove hai trovato il coraggio di commettere un gesto simile, se questa è la verità! Figlio mio, sto lottando con tutto me stesso per te, per i tuoi diritti, per la tua dignità”.

Un “se” che sarà sostituito da un’amara e ignobile verità con la confessione del compagno della nonna.

“L’ho picchiato perché non mi lasciava lavorare”, così l’uomo che ha confessato di aver colpito Ryan.

“Spostavo dei mobili e lui non mi lasciava lavorare, così l’ho colpito”, sarebbe questo parte del racconto fornito dal 75enne Luigi C. alla pm Maria Paola Marrali quando, il 28 dicembre, accompagnato dalla sua legale, Maria Spinosi, ha confessato di aver picchiato a sangue il nipote della compagna.

Un’aggressione violentissima che si sarebbe consumata lo scorso 19 dicembre nella casa della nonna del piccolo, Maria Antonia C., 65 anni. I due sono ora indagati dalla procura di Imperia che ha aperto un’inchiesta per lesioni gravissime. Il fascicolo è ancora secretato, la vicenda è piuttosto delicata e gli inquirenti stanno lavorando senza sosta per capire cosa sia accaduto quel pomeriggio quando il piccolo Ryan era stato affidato, come già accaduto in altre occasioni, dal padre Simone alla madre e al compagno di lei.

Ciò che è certo è che il bimbo è stato colpito ripetutamente, prima con dei calci e poi con il bastone di una tenda, tanto da provocargli fratture a otto vertebre e a un braccio, lesioni alla milza e la lesione di una costola che gli ha perforato un polmone. L’aggressione inoltre si sarebbe consumata in due momenti diversi, l’uomo avrebbe infatti picchiato il bambino in casa e poi nel cortile dove si era rifugiato dopo essere scappato dalla furia del compagno della nonna. Ed è stata quest’ultima a caricarlo in macchina poco dopo e, insieme al 75enne, accompagnare il nipote dal padre.

Ad allertare i soccorsi è stato papà Simone che ha subito realizzato che qualcosa non andava: il bimbo è stato trasportato al Gaslini di Genova in eliambulanza e si trova ora in Rianimazione, in coma farmacologico e con supporto ventilatorio. Le sue condizioni sono piuttosto critiche.

“Non ricordo”, avrebbe detto Ryan in stato di semincoscienza al papà che chiedeva cosa gli fosse successo mentre chiamava i soccorritori. Mai prima di quel giorno il bimbo aveva manifestato disagi nello stare con la coppia, rivela l’avvocato Maria Gioffrè, legale del papà del piccolo: “Ha sempre lasciato a sua madre e al compagno il figlio. Era tranquillo come lo sono i genitori che sanno di poter contare sui nonni – le parole dell’avvocato – non ci sono mai stati segni sul corpo del bambino né altro che potessero far pensare a maltrattamenti”.

Anche la nonna è stata iscritta nel registro degli indagati.

Finora nel registro degli indagati era stato iscritto solo il compagno della donna che, dopo essersi presentato di sua spontanea volontà in commissariato, ha confessato di aver picchiato il piccolo.

La Procura, nel fascicolo aperto per lesioni gravissime, ha quindi iscritto anche la nonna del piccolo e compagna dell’uomo arrestato. Si tratta però di un atto dovuto per chiarire i tanti punti oscuri della vicenda: l’interrogatorio della donna potrà però avvenire con le garanzie difensive in presenza di un legale di sua fiducia. Intanto proseguono le indagini condotte dal commissariato di Ventimiglia, e coordinate dal pubblico ministero Maria Paola Marrali.

Una furia animalesca sfogata su un piccolo indifeso e probabilmente con la complicità della nonna.

Una vicenda a dir poco agghiacciante, non solo perché commessa su un bambino ma anche perché a macchiarsi del crimine efferato è stato chi avrebbe dovuto proteggere quella creatura.

Un orrore consumato, infatti, in un luogo che dovrebbe essere il rifugio, la roccaforte, il nido di ogni bambino: la casa dei nonni.

Un luogo che dovrebbe essere fonte di ricordi di infanzia da custodire gelosamente nella parte più dolce e tenera della propria vita.

La madre della piccola vittima dice di avere “piena fiducia nella magistratura”.

Una fiducia che si spera non venga infranta da un ordinamento la cui certezza della pena è costantemente in forse come la proporzionalità della stessa in base alla gravità del fatto. Il puttino e’ stato recapitato dal padre quasi esanime, secondo alcune testimonianze, mentre il padre e’ da alcune ore riuscito a parlargli e sapere da lui che desiderava una carezza. Il padre sgomento ed amareggiato ha rivelato di aver reciso i contatti con la madre, di sentirsi profondamente tradito e provare rammarico inenarrabile nell’immaginare il dolore provato dal figlio la mattina del 19 dicembre.

Il bambino risulta avere anche, secondo gli inquirenti, un ematoma cerebrale ma le sue condizioni migliorano e vede la diminuzione della quantita’ di sedativi che gli hanno permesso di dialogare col padre.

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