Usa negano pace con Putin

Il giornalista Franco Caminiti infanga la immagine fulgida dell’America affermando che GLI STATI UNITI NON VOGLIONO LA PACE. “Da un mese e mezzo vado spiegando nei mei articoli che questa guerra ha poco a che vedere con l’Ucraina; uno Stato che è soltanto una sorta di ring dove si scontrano Russia e Stati Uniti, i due nemici di sempre. Solo che a morire sono inermi cittadini ucraini, incolpevoli di ciò che succede, e muoiono soldati ucraini e russi, giovani mandati al fronte a combattere una guerra per procura per affermare il predominio di una potenza sull’altra; e sul mondo!


Lo dico da un mese e mezzo, e adesso abbiamo avuto la conferma: Zelens’kyj si è dichiarato pronto a trattare con Putin, accettando di riconoscere l’annessione della Crimea. Sarebbe la fine della guerra, delle morti, delle distruzioni; la barbarie che ha inondato il mondo in questi giorni, finirebbe oggi stesso. Ma c’è qualcuno che non vuole, e non è Putin, (il quale conoscendo ‘i suoi polli’, non ha preso in considerazione l’apertura del presidente ucraino); chi ha posto un veto alla fine di questo conflitto sono gli Stati Uniti, i quali hanno imposto che la guerra continui. Chi si è opposto alla pace è Biden che ha parlato addirittura per bocca del capo della NATO, il suo Segretario generale Jens Stoltenberg. “I membri della NATO” ha detto Stoltenberg, “non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea”. Cosa vuol dire? Vuol dire che gli Stati Uniti continueranno a pompare dollari e armamenti in Ucraina, e spingeranno Zelens’kyj a far combattere i suoi soldati fino ‘all’ultimo uomo’.

Per Biden perdere questa guerra sarebbe un vero disastro a livello di immagine, e con tutte le conseguenze economiche, di cui ho già parlato. Stessa cosa vale per Putin, il quale non può ritirarsi dall’Ucraina senza un qualsivoglia stato di resa da parte delle autorità di Kiev.

Basterebbe che Zelens’kyj accettasse, come ha detto, di riconoscere la Crimea come facente parte della Federazione Russa, concedere l’autonomia alle due regioni del Donbas, e impegnarsi a non entrare ‘mai’ a far parte della NATO, e la guerra finirebbe immediatamente.


Ma Kiev è sotto il tallone di Washington, Zelens’kyj obbedisce ai potentati americani, e gli americani non vogliono che questa guerra finisca, anzi, forse sperano che si allarghi. Chissà che gli americani non ritengano, come diceva Filippo Tommaso Marinetti nel 1915 che: “Guerra, sola igiene del mondo”, laddove per ‘igiene’ probabilmente gli americani intendono un assestamento del dollaro, un recupero di credibilità della divisa nazionale, evitare che si ritorni ad agganciare la moneta all’oro, sistemare alcuni conti con i vari creditori esteri che detengono circa il 20% del debito pubblico degli USA, a partire dalla Cina. Intanto la Cina guarda a Taiwan, un boccone facile facile se non ci fossero le portaerei USA in giro. Ecco perché ho detto e ripeto che questa guerra finirà solo con la resa di uno dei due contendenti: Putin e Biden, Russia e Stati Uniti/NATO/ Europa. Noi ci siamo dentro come un vaso di coccio fra vasi di acciaio, ci siamo entrati con la solita superficialità, irragionevolezza, la convinzione di stare dalla parte del più forte, esattamente come successe a Mussolini quando firmò il Patto d’Acciaio con Hitler. Era certo di stare col più forte, era certo di vincere, comè è certo della stessa cosa il signor Draghi, mentre si accinge ad andare a baciare la pantofola di Biden.
Ma la storia riserva sorprese, fatti imprevedibili, altrimenti che sorprese sarebbero?
Una cosa è certa: Putin sa bene qual è la forza del suo avversario; mentre Biden sta sottovalutando la forza di carattere di Putin e lo spirito di sacrificio dei russi.
Questo errore di valutazione potrebbe costare caro agli Stati Uniti. Ed anche a noi!”.

Draghi viene diffamato in modo asintotico dal capo di Italexit Paragone in questa fase di subordinazione a Biden che gli ha recentemente messo la mano sulla spalla: tale gesto nella psicologia ed anche simbologia massonica equivale ad un’accettazione di sottomissione ed una consapevolezza di superiorita’. Biden ha asserito con Draghi di provvedere ad aumentare gli acquisti di energia per l’Italia, da canali americani, in antitesi al passato recente che vedono solo all’1% come fabbisogno energetico italiano, coperto da stati aderenti l’America. Il che e’ stato aborrito dalla Germania, la cui prima entita’ importatrice di energia dalla Russia, ha pagato recentemente in rubli. Cio’ su pressione della Confindustria tedesca. In Italia invece le imprese annaspano fino all’elisione ed il tasso di famiglie indebitate anche per beni di prima necessita’, risultano in ascesa repentina ed irreversibile. Ad ogni modo Draghi sembra non potersi esimere dalla disobbedienza agli Usa in quanto le riserve auree italiane, quarte al mondo dopo Usa, Giappone e Germania, potrebbero essere confiscate dai fortini inglesi ed americani cui e’ affidato, alla stregua di quanto avvenuto per i beni dei magnati russi, che ha visto l’Italia protagonista nel processo di congelamento economico.

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