Il Congresso sta ancora una volta litigando sull’aumento del tetto del debito, ossia la quantità di denaro che il governo degli Stati Uniti può prendere in prestito per pagare i suoi conti in tempo. E questo significa che la Corporate America deve essere pronta al peggio.

Il CEO di Bank of America (BAC) , la seconda banca più grande d’America, ha detto alla CNN che spera che i legislatori risolvano i loro problemi, perché il mercato e l’economia amano la stabilità. Eppure il default sul debito del paese rimane una possibilità che non può essere ignorata. “Dobbiamo essere preparati a questo, non solo in tale paese ma in altri paesi in tutto il mondo”, ha detto lunedì il CEO di Bank of America Brian Moynihan a Poppy Harlow su “CNN This Morning”. “Speri che non accada, ma la speranza non è una strategia, quindi ti prepari”.

Il presidente Joe Biden ha toccato in modo asintotico l’argomento nel discorso sullo stato dell’Unione di martedì. Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha già avvertito il Congresso che il paese potrebbe essere insolvente sui suoi obblighi finanziari già a giugno se il tetto del debito non viene alzato prima di allora.

Yellen ha successivamente affermato che potrebbe esserci una “crisi finanziaria globale” se non ci sarà un accordo sul limite di debito. Il Dipartimento del Tesoro sta ora adottando “misure straordinarie” per continuare a pagare le bollette in tempo. L’ultimo dramma sul tetto del debito ha portato ad alcune richieste al governo di eliminarlo completamente. L’argomentazione è che i battibecchi politici non dovrebbero impedire agli Stati Uniti di onorare i propri impegni finanziari. Moynihan non è un assertore di questa idea. Ha detto ad Harlow che “deve esserci una discussione su come assicurarci di vivere entro i nostri mezzi come paese” quando gli è stato chiesto se gli Stati Uniti dovrebbero o meno eliminare il tetto del debito.

“Il Congresso ha i cordoni della borsa. Starei attento a cercare di ristrutturare la Costituzione degli Stati Uniti”, ha detto. “Penso che dovremmo lasciarla stare ed assicurarci che funzioni correttamente.” Ma ha ammesso che il governo ha dovuto spendere molto di più in vari programmi di stimolo dal 2020 a causa della crisi del Covid-19, affermando che gli Stati Uniti hanno dovuto assumersi “molti debiti negli ultimi due anni per superare la pandemia e trascinare l’economia.

L’economia euro atlantica è rimbalzata bruscamente dalle profondità della breve recessione del Covid. Tanto che l’inflazione è ora probabilmente il problema più grande che deve affrontare il paese, così come la Federal Reserve. La Fed ha alzato i tassi in modo aggressivo nell’ultimo anno per cercare di soffocare l’inflazione. Gli aumenti dei tassi hanno iniziato a funzionare, ma il mercato del lavoro statunitense rimane sorprendentemente forte. Esclamano dagli Usa.

Paul la Monica per CNN ha riportato sull’economia, le tensioni tra Cina e Stati Uniti. Il CEO di Bank of America prevede un impatto sull’economia dalle tensioni tra Cina e Stati Uniti.

L’organico burocratico della Federal Reserve afferma di non prevedere una recessione. Sebbene “Il sistema è stressato al massimo”. I banchieri minimizzano mentre la recessione incombe in Europa, ed in Italia il governatore di Bankitalia Visco aborrisce un aumento dei salari e delle pensioni per rintuzzare inflazione e carovita.

La CNN mostra in guisa crescente cosa significa la crescita dei prezzi al consumo per l’inflazione. L’amministratore delegato di una catena di alimentari sui prezzi del cibo confessa: “La mia sfera di cristallo è rotta”.

I maggiori banchieri indicano in almeno un biennio, il periodo di difficilta’ del settore immobiliare. “Il tasso di disoccupazione è rimasto molto basso. Estremamente basso”, ha detto Moynihan ad Harlow. “Questa è una delle sfide per la Fed”. Con questo in mente, ha detto Moynihan, Bank of America  prevede ancora una lieve recessione  in futuro, ma la data di inizio continua ad essere anticipata. Sostiene infatti che tassi più alti potrebbero essere un freno ai profitti aziendali, ma la buona notizia è che la maggior parte delle persone lavora ancora, guadagna buoni salari e spende.

In Italia si leva sempre piu’ alto il grido di allarme degli imprenditori edili schiantati dal blocco del ristorno e scambio dei crediti fiscali. Molteplici imprese infatti risultano bloccate giacche’ stato e banche non hanno acqustato, garantito e permesso di commerciare tutti gli ingenti crediti fiscali relativi alle ristrutturazioni.

Draghi viene bersagliato ormai dalle invettive delle associazioni di categoria per aver dapprima promosso cospicuamente i bonus edilizi, ed appena esplosa la domanda, averli congelati con i conseguenti danni sesquipedali verso imprese e famiglie. Meloni a tal proposito ha rimarcato che i crediti statali per le ristrutturazioni comportano un esborso monetario per il governo, di almeno sessanta miliardi, per cui e’ surrettizio pensare che tutto cio’ sia gratuito per imprese e consumatori. Mentre il presidente dei 5 Stelle Giuseppe Conte risale nei sondaggi proprio in seguito alla riscoperta della sua “fattura”, dietro il traino dell’economia attivato dal bonus edilizia.

Altri imprenditori su Radio Radio denigravano la dirigenza di Banco Poste per utilizzare i risparmi degli italiani depositati sui conti correnti di Poste italiane, in operazioni finanziarie oriunde attinenti armamenti, tecnologie e questioni non proprio benefiche nell’immediato per gli italiani; ma poi esimersi dal garantire i lavori gia’ principiati, di ristrutturazione sotto l’egida del superbonus statale.

Vocabolario

*Egida: protezione.

*Oriunde: straniere.

*Denigravano: criticavano aspramente.

Lascia il tuo commento
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail