I “club” gay operano apertamente nei seminari cattolici, le istituzioni che preparano gli uomini al sacerdozio, ha affermato il defunto Papa Benedetto XVI in un libro pubblicato postumo che critica l’ agenda progressista di Papa Francesco .
In un feroce attacco allo stato della Chiesa cattolica sotto il pontificato del suo successore , Benedetto, morto il 31 dicembre all’età di 95 anni, ha affermato che la formazione professionale della prossima generazione di sacerdoti è sull’orlo del “crollo”.
Ha affermato, il successore di Giovanni Paolo II, che alcuni vescovi consentono ai sacerdoti in formazione di guardare film pornografici come sfogo per i loro impulsi sessuali. Benedetto ha dato istruzioni che il libro “Cos’è il cristianesimo” dovrebbe essere pubblicato dopo la sua morte. È uno dei pochi libri recenti di personaggi vaticani conservatori che hanno disprezzato il decennale pontificato di Francesco, eletto dopo le storiche dimissioni del suo predecessore nel 2013.
L’effluvio di nuovi libri pro conservatorismo, contribuisce ad “impressioni di una crescente guerra civile nella Chiesa dopo la morte di Benedetto XVI ”, secondo John Allen, un importante analista vaticano che scrive per Crux, il notiziario cattolico oriundo.
La riforma della macchina curiale, auspicata dalla grande maggioranza dei cardinali durante le dieci congregazioni generali che hanno preceduto il conclave, è per Papa Francesco “un’impresa difficile”. Secondo la sintesi dell’incontro, durato quasi un’ora, riportata dal sito di Crux, il Pontefice ha confidato ai suoi interlocutori: “Nella Curia ci sono persone sante, davvero, ma c’è anche una corrente di corruzione. Si parla di una ‘lobby gay’, ed è vero, esiste. Noi dobbiamo valutare cosa si può fare”. Interpellato dalla France Presse, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha dichiarato: “E’ stato un incontro privato, non ho commenti da fare”.
Non si sa se, non essendo il cardinale Bergoglio un assiduo frequentatore dei palazzi vaticani, queste informazioni l’attuale Papa le abbia tratte dal voluminoso dossier Vatikeaks redatto dai 3 cardinali delatori e schierati con Ratzinger, Julián Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi. Già in quella vicenda si era parlato di una forte “lobby gay” presente in Vaticano, e in particolare nella Segreteria di Stato: notizia che alcuni vescovi italiani confermano ad ilfattoquotidiano.it. Secondo alcune indiscrezioni emerse alla fine del febbraio scorso, tutto ruoterebbe attorno alla violazione di due comandamenti: non commettere atti impuri e non rubare, ovvero sesso e soldi.
Tra i tanti contenuti del nuovo libro postumo del papa emerito, c’è un passaggio nel quale Benedetto XVI «ammette di aver saputo della presenza di una “lobby gay” in Vaticano, composta da quattro/cinque persone, e afferma di esser riuscito a sciogliere quel gruppo di potere. Informazione questa – commenta Accattoli – che non si era mai avuta».
Nel libro il Papa spirato di recente respinge la critica di chi lo ha considerato troppo «accademico» e concentrato su studio e scrittura e rifiuta di essere ritenuto un «restauratore» in ambito liturgico. Parla dei suoi tentativi di riformare lo Ior e della piaga della pedofilia, sottolineando le difficoltà che un Papa incontra quando cerca di intervenire sulla «sporcizia nella Chiesa». Racconta di come ha preparato in gran segreto la rinuncia e ammette di aver appreso «con sorpresa» il nome del suo successore: aveva pensato a dei nomi, «ma non a lui».Parla della «gioia» di vedere come il nuovo Papa pregava e comunicava con la folla e descrive la figura umana e papale di Francesco, accennando sia a ciò che lo accomuna a lui, sia a ciò che lo differenzia.
Dell’esistenza di una rete gay in Vaticano si era parlato al tempo del primo Vatileaks: secondo alcune indiscrezioni un intero capitolo della «relatio», le conclusioni dell’indagine interna affidata ai cardinali curiali Julian Herranz, Salvatore De Giorgi e Jozef Tomko, sarebbe stata dedicata a questo presunto gruppo di potere.
Nel giugno 2013 Papa Francesco aveva fatto un cenno su questo parlando ai vertici della Confederazione latinoamericana dei religiosi (Clar). Il colloquio era avvenuto a porte chiuse e non doveva essere pubblicato, ma una trascrizione sommaria venne resa nota dal sito web cileno «Reflexion y Liberacion».
Ratzinger dichiara di scoperto ed aver sconfitto la cricca omosessuale che influenza il Vaticano ma cio’ non sembra avere effetti palesi.
Un riferimento forse che rimanda a Krzysztof Charamsa, teologo polacco ed ex segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale presso la Congregazione della Dottrina della Fede, che dipendeva di fatto da Benedetto XVI e venne definita dallo stesso Charamsa “la culla dell’omofobia paranoica’. Krzysztof decise nell’ottobre del 2015 di fare coming out poiché “mi sarei perso nell’incubo della mia omosessualità negata“: la rivelazione, storica e clamorosa, arrivò stocasticamente appena due anni dopo dalla rinuncia del papa tedesco.
Vocabolario
*Cricca: gruppo di persone non probe.
*Stocasticamente: casualmente.
* Effluvio: grande scorrere.