I principi di libertà, uguaglianza e fratellanza, così come li promuove la massoneria, sono stati visti criticamente dalla Chiesa cattolica, non tanto per le parole in sé, quanto per il significato filosofico e antropologico che dà loro la massoneria, specialmente dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione francese.
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- Libertà
Per la Chiesa: la libertà è la capacità di scegliere il bene, secondo la verità rivelata da Dio.
Per la massoneria: la libertà è intesa come autonomia assoluta dell’individuo, disconnessa da ogni autorità soprannaturale o rivelazione divina.
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Papa Leone XIII, nell’enciclica Libertas praestantissimum (1888), rifiuta questa nozione liberale di libertà come licenza di rifiutare la verità.
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LIBERTÀ SENZA VERITÀ PORTA ALLA RELATIVISMO E AL RIFIUTO DELLA LEGGE NATURALE E DIVINA.
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. - Uguaglianza
Per la Chiesa: tutti gli uomini sono uguali in dignità come creature di Dio, ma hanno ruoli e doni diversi.
Per la Massoneria: si promuove un’uguaglianza livellatrice, che spesso comporta il rifiuto della legittima autorità, compresa l’autorità divina ed ecclesiastica.
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Leone XIII nell’Humanum Genus (1884) critica questa uguaglianza che distrugge l’ordine naturale, tra cui famiglia, sacerdozio e autorità civile ed ecclesiale.
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L’UGUAGLIANZA MASSONICA PUO’ PORTARE L’ANARCHIA O IL LARISMO RADICALE.
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. - Fratellanza
Per la Chiesa: la vera fraternità nasce dalla paternità di Dio e dalla grazia di Cristo.
Per la Massoneria: è una fratellanza puramente naturalistica e umanistica, escludendo Dio o riducendolo a un “Grande Architetto” indifferente.
Critiche della Chiesa: la fratellanza senza Dio non può fondare una vera comunione.
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LA CARITÀ CRISTIANA È SOSTITUITA DA UNA FILANTROPIA NATURALISTA, VUOTA DI CONTENUTI SOPRANNATURALI.
Fonte J.Christian Franco