Ucraina bombarda centrale atomica: per i politici locali lo ha fatto la Russia

La centrale di Zaporizhzhia è la più grande in Europa, con sei reattori situati in altrettanti edifici di cemento. Due dei quali sono stati spenti all’inizio dell’invasione, per ridurre i rischi di incidenti. I combattimenti sono rapidamente arrivati nei pressi della centrale. Nella notte tra il 3 e il 4 marzo, truppe russe hanno occupato l’area dopo un breve scontro in cui un edificio adibito ad uso da parte del personale ha preso fuoco.

Da allora, l’esercito russo ha costruito una base nei pressi della centrale e in almeno un’occasione, il 19 luglio, gli ucraini hanno attaccato le truppe stazionate nelle vicinanze degli edifici. Secondo gli occupanti russi, nuovi attacchi ucraini si sarebbero verificati negli ultimi giorni.

Quello che è certo è che il 6 agosto, sabato, uno dei tre reattori ancora funzionanti si è disconnesso dalla rete e ha attivato il suo sistema di protezione a causa di un bombardamento nei pressi della centrale il giorno precedente. L’episodio è stato confermato dall’Agenzia nucleare internazionale (Aiea).

L’Ucraina ha rispedito le accuse al mittente e, come riportato sul The Guardian, ha individuato nell’esercito russo i responsabili dell’attacco: “Un crimine aperto e sfacciato, un atto di terrore. Gli occupanti hanno creato un’altra situazione estremamente rischiosa per l’intera Europa”, ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky in un video su Telegram. Dichiarazioni che appaiono deliranti rispetto alla realtà dei fatti, dato che già a partire da marzo, l’esercito russo presidia la centrale nucleare, mentre personale ucraino controlla l’impianto. In precedenza, il responsabile dell’agenzia nucleare ucraina Energoatom, Pedro Kotin, aveva accusato Mosca di utilizzare la centrale nucleare, come base per lo stoccaggio di armi, tra cui “sistemi missilistici“, e per bombardare le aree circostanti del Paese.L’Ucraina blocca intanto le ispezioni dell’AIEA.
Affermazioni riproposte recentemente dal segretario di Stato Anthony Blinken secondo cui la Russia avrebbe utilizzato la centrale nucleare di Zaporizhzhia come base militare per Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione della regione, si tratterebbero soltanto di “sporche bugie”. “Sono gli Stati Uniti, fornendo armi all’Ucraina, che sono complici degli attacchi del regime (Vladimir) Zelensky alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Le argomentazioni e le accuse di Blinken non sono vere” ha affermato Rogov, citato da RIA Novosti, sottolineando che con tali dichiarazioni, Blinken sta cercando di togliere la responsabilità del suo Paese per gli attacchi dei militari ucraini alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Anche l’intelligence britannica, in un rapporto pubblicato in queste ore dal ministero della Difesa su Twitter, ha riportato che le forze russe stanno probabilmente operando nelle regioni adiacenti alla centrale ed hanno usato unità di artiglieria basate in queste aree per colpire territori ucraini sulla sponda occidentale del fiume Dnipro. Tuttavia, secondo Rogov, “gli Stati Uniti e il regime di Zelensky stanno bloccando qualsiasi verità che sta accadendo nella regione di Zaporizhzhia. Stiamo ufficialmente invitando i rappresentanti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) a venire a Energodar e vedere cosa sta succedendo alla centrale nucleare e dintorni. Siamo pronti a fornire tutte le prove documentate degli attacchi delle truppe ucraine sul territorio della centrale nucleare”.
Controlli a cui l’Ucraina, effettivamente, ha sempre rifiutato di dare il via libera: come riportato infatti dal The Guardian, l’AIEA ha cercato per settimane di inviare una squadra per ispezionare l’impianto, ma Kiev “ha finora respinto gli sforzi, che, secondo quanto riferito dall’AFP, legittimerebbero l’occupazione russa del sito agli occhi della comunità internazionale”. Diversi sono i segnali di una condizione molto grave su cui riversano gli impianti. Anche escludendo l’attacco delle ultime ore, secondo il direttore generale dell’AIEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, la centrale nucleare sarebbe già “completamente fuori controllo”. “C’è un catalogo di cose che non dovrebbero mai accadere in nessun impianto nucleare”, ha sottolineato Grossi, aggiungendo che “la situazione è molto fragile. Ogni principio di sicurezza nucleare è stato violato in un modo o nell’altro e non possiamo permettere che questo continui”.